Polizia Postale a Sassari, la minaccia della spending review

Entro il primo trimestre 2015, il Dipartimento della Polizia di Stato sopprimerà alcuni presidi su tutto il territorio italiano. A rischio la Sezione della Polizia Postale di Sassari, l’unico presidio specializzato nel territorio nella prevenzione e nel contrasto della criminalità informatica.

Entro il primo trimestre 2015, il Dipartimento della Polizia di Stato sopprimerà alcuni presidi su tutto il territorio italiano. Nell’ambito della cosiddetta spending review, verranno chiusi uffici come Commissariati, sezioni di Polizia Stradale, Sezioni di Polizia Postale e Ferroviaria, le Squadre Nautiche e Sommozzatori, alcune Scuole.

Tra le chiusure che interesseranno la Provincia di Sassari, spicca quella relativa alla Polizia Postale; punto di riferimento quasi imprescindibile per tutti gli altri Uffici di P.S. e non, distaccati e soprattutto per i residenti nel nord Sardegna, operante per le Procure della Repubblica dei Tribunali di Sassari, Tempio, Nuoro e la Distrettuale di Cagliari, nonché per la Procura dei Minori di Sassari, locata nella città in cui è presente la Sede Distaccata della Corte d’Appello.

La Sezione della Polizia Postale risulta essere l’unico presidio specializzato nel territorio nella prevenzione e nel contrasto della criminalità informatica a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione, specializzato alla repressione di reati, in un momento storico in cui si osserva un incremento esponenziale,afferenti alle materie di Pedopornografia, Cyberbullismo, Copyright, Hacking, E-banking, Analisi criminologica dei fenomeni emergenti, Giochi e scommesse on line.

Tra l’altro non è corretto affermare che la chiusura delle Sezioni di Polizia Postale di Sassari possa comportare risparmi economici, dal momento che le stesse vengono, ad esclusione degli stipendi, sovvenzionate dalla società Poste Italiane S.p.A., società privata che assume sul proprio bilancio tutti i costi di gestione che non vanno a gravare, conseguentemente, su quelli del Ministero dell’Interno.

Paradossalmente, proprio la chiusura, comporterebbe un aggravio ulteriore di spesa per dotare quel personale, trasferito ad altra sede, di computer, attrezzature tecnologiche ed informatiche, arredi, autovetture di servizio, consumi di energia, affitti dei locali ed altro, il cui costo, ad oggi è a carico della società privata Poste Italiane.

La Sezione della Polizia Postale di Sassari è composta da 8 uomini altamente specializzati, attivi nella Provincia storica più estesa d’Italia, la cui chiusura farà sì che non si potrà più contare sugli incontri periodici effettuati in ambito scolastico ed universitario, relativi all’uso sicuro del web (solo nell’anno in corso sono stati organizzati numerosi incontri, che hanno coinvolto più di 1.000 studenti con diverso grado d’istruzione); non si potrà più fare affidamento ad un reparto che solo nel corso del 2013 ha ricevuto circa 600 denunce, indagato circa un centinaio di persone in stato di libertà, che ha svolto più di 100indagini delegate dall’autorità giudiziaria e circa 400 d’iniziativa, circa 100 richieste  di collaborazione da parte di altre forza di Polizia, circa 600 siti pornografici controllati e circa cinquanta siti segnalati con contenuto pedopornografico, garantendo inoltre numerose pattuglie in servizio di controllo del territorio.

Sensibili alla questione si sono dimostrati fin da subito i sindaci delle maggiori cittadine della provincia: Nicola Sanna (Sassari), Mario Bruno (Alghero) e Giovanni Giovannelli(Olbia) e per cui proprio quest’ultimo ha da subito inviato una lettera di dissenso per tale “dissennato” disegno, alle più alte cariche istituzionali a livello locale e nazionale.

2 Dicembre 2014