Molluschicoltura, gli ambientalisti chiedono che venga spostata in mare aperto

"Il progetto, di fatto “all’interno della città”, aggiungerebbe un’ulteriore pressione a quelle già presenti ed un potenziale nuovo stress all’ambiente marino e alla prateria di posidonia"

“Un progetto di molluschicoltura, pari ad un’estensione di 5 ettari, all’interno della Area Marina Protetta di Capo Caccia e all’interno di Porto Conte, era già stato presentato nel 2015: per tale progetto il Ministero dell’Ambiente dichiarò la non procedibilità. Ora, un analogo progetto di più vaste dimensioni, per complessivi 17 ettari con una concessione demaniale di 20 anni, fa capolino all’interno della rada di Alghero, poco fuori dal porto e in prossimità all’isolotto della Maddalenetta. Tale progetto, di fatto “all’interno della città” aggiungerebbe un’ulteriore pressione a quelle già presenti ed un potenziale nuovo stress all’ambiente marino e alla prateria di posidonia”. Lo sostengono Carmelo Spada, Graziano Bullegas, Stefano Deliperi e Francesco Guillot, rappresentanti rispettivamente di WWF, Italia Nostra, Gruppo Intervento Giuridico e Lipu.

Le associazioni ambientaliste chiedono che “l’isolotto della Maddalenetta diventi un’oasi naturalistica e storico-culturale e che preliminarmente si proceda alla rimozione del relitto di veliero che ivi insiste dal 2007 in seguito ad un naufragio dando, ancora oggi, una pessima immagine dell’ingresso dal mare nella città. Mentre per quanto concerne i 17 ettari di concessione demaniale della durata
di 20 anni – dopo attenta analisi di compatibilità ambientale – si auspica che vengano, quantomeno, spostati in mare aperto verso la costa a sud di Alghero. Chiediamo, altresì, garanzie e fideiussioni per lo smantellamento degli impianti e delle strutture di acquacoltura al termine di esercizio delle attività. Inoltre, considerato che il proponente il progetto di molluschicoltura dichiara di essere rappresentante delle associazioni ambientaliste nella commissione di riserva dell’AMP di Capo Caccia-Isola Piana, per ragioni di opportunità, le associazioni ambientaliste chiedono che si dimetta da tale carica” – concludono i rappresentanti delle associazioni ambientaliste.

5 Ottobre 2020