I minatori della Carbosulcis protestano dal profondo dei pozzi

Per i lavoratori sardi continua il trend di crisi totale in settori sempre più numerosi. Dopo i malumori e le manifestazioni a Cagliari (Piazzale fronte il Palazzo della Regione, aeroporto di Elmas e porto di Cagliari) dei dipendenti di Vinyls di Portotorres e Alcoa di Portovesme, la protesta continua nei luoghi più eclatanti a richiamare la maggiore attenzione possibile.

Ora è la volta dei minatori della Carbosulcis di Gonnesa che per una maggiore risonanza hanno preferito asserragliarsi in fondo alla miniera, a circa 400 metri di profondità, per sollecitare la Regione ad intervenire con il Governo nel tentativo di sbloccare il progetto di rilancio della miniera affidato ad un bando internazionale per la privatizzazione della stessa.

Il bando si presenta alquanto complesso per gli obiettivi prefissati: estrazione del minerale, cattura e stoccaggio di CO2 all’interno della miniera. La complessità della lavorazione potrebbe determinare la totale mancanza di partecipanti ad una “impresa” di immense difficoltà operative e finanziarie. I minatori della Carbosulcis proseguiranno a oltranza la protesta in miniera.

28 Agosto 2012