Depuratore, Bruno replica a Forza Italia: «A volte è meglio tacere»

Il sindaco di Alghero, Mario Bruno, risponde al recente comunicato di Forza Italia cercando di chiarire definitivamente le gravi criticità attualmente riscontrate tanto sul sistema idrico-fognario cittadino quanto sull'impianto di depurazione realizzato a San Marco.

“A volte è meglio tacere”. Esordisce così il Sindaco Mario Bruno in risposta al comunicato di Forza Italia sul depuratore (LEGGI). “Stupisce un intervento così fuori luogo, debole e in difesa da parte della compagine dell’ex Sindaco Marco Tedde che sembra non abbia governato per lunghi dieci anni. Infatti, se è vero che il finanziamento del quarto sedimentatore a San Marco di 850 mila euro deriva dalla collaborazione di Tedde, non più sindaco, con l’allora Presidente Cappellacci, mi chiedo perché questa collaborazione non abbia portato alla successiva firma della convenzione, posto che l’allora amministratore di Abbanoa era stato voluto proprio da Cappellacci e che l’autorità d’ambito è stata retta, commissariata, in quegli anni, con i loro fedeli amici”.

“Fin dall’inizio del mio mandato – chiarisce Mario Bruno – lo dimostrano gli atti, ho sollecitato fortemente Abbanoa e ATO perché trovassero l’intesa, anche con confronti diretti a Cagliari presso l’Idrografico della Regione, ma solo con l’arrivo di Nicola Sanna alla presidenza dell’EGAS e di Alessandro Ramazzotti come amministratore di Abbanoa, si è arrivati a soluzione. Questa è la verità. Devo dire anche che il mio forte sollecito – prosegue il Sindaco – ha riguardato soprattutto i lavori per il collettore fognario di Olmedo (2 milioni), al fine di contribuire ad alleggerire il carico del Calich e quelli per l’impianto di potabilizzazione di Mont’Agnese (700 mila euro), le cui convenzioni saranno firmate mercoledì prossimo”.

“Ho qualche riserva in più sul quarto sedimentatore (850 mila euro) posto che il problema del depuratore pare essere proprio un errore di valutazione e previsione nell’approvare il progetto originario relativo alla realizzazione dell’impianto che continuerà ad incidere negativamente se non si troveranno soluzioni alternative allo scarico ordinario sul rio Filibertu. Soprattutto, sembrerebbe che il progetto approvato ed eseguito durante l’amministrazione Tedde non garantisse le portate calcolate”.

“E’ mia ferma intenzione – sottolinea il Sindaco – trovare quelle soluzioni alternative. Lo faccio convocando per l’ennesima volta tutti gli enti preposti: Regione, Provincia, Abbanoa, Egas, Arpas, Consorzio di Bonifica, Parco di Porto Conte, convinto che il problema marea gialla sia causato dall’eutrofizzazione del Calich dove arrivano i reflui dal depuratore voluto da Marco Tedde, attraverso il rio Filibertu. Lo faccio e l’ho fatto, coinvolgendo gli esperti del tavolo nazionale dei contratti di fiume per ben due volte a Roma, presso il Ministero dell’Ambiente, dove siamo pervenuti alla conclusione che occorre un Contratto di Laguna che individui linee d’intervento e di finanziamento per salvaguardare il Calich. Ma soprattutto occorre evitare lo scarico sul rio Filibertu. Ormai, è chiaro”.

“Per quanto riguarda gli ormai tristemente famosi vasconi – precisa Bruno – stiamo cercando di giungere a definizione, interrogandoci innanzitutto sulla corretta attuazione del decreto legislativo del 1999 che sanciva l’obbligo di evitare sversamenti di reflui in mare con la separazione delle reti per le acque bianche da quelle per le acque nere, per non sovraccaricare i sistemi depurativi, permettendo lo scarico nei recettori finali delle sole acque di seconda pioggia, con le conseguenza che tutti conosciamo”. “Il nostro rapporto con tutte le articolazioni istituzionali, compresa Abbanoa, non solo è di pari dignità, ma assume quell’autorevolezza che ci deriva dall’essere tra i principali azionisti in un consorzio di enti locali; ci sentiamo quindi autorizzati ad avere un rapporto diretto e ad essere ascoltati, in modo certamente diverso da chi ci ha preceduti, nel loro beato e dannoso isolamento istituzionale”.

“Infine il Piano di Gestione delle acque del 2011 – conclude il Sindaco – deve essere superato. La direttiva che disciplina gli scarichi prevede l’obbligo di evitare l’uso di acque reflue nel caso vengano in contatto con le parti eduli delle colture. E’ prevista però la possibilità di miscelare le acque depurate con acque grezze nel rapporto massimo di 1 a 1, comportando in tal modo l’equiparazione della miscela all’acqua grezza. Per raggiungere tale obiettivo occorrerebbe miscelare l’acqua reflua depurata dall’acqua grezza proveniente dal Cuga, nel rispetto dei rapporti di miscelazione previsti dalla direttiva del 2008. Lo verificheremo per l’ennesima volta nella conferenza di servizi. Vi è stata un’altra criticità progettuale? Noi andiamo avanti fino in fondo. Vogliamo risolvere il problema che causa alla nostra città un danno incalcolabile. Vogliamo anche ristabilire la verità tutta intera. Ci lavoriamo fin dal primo giorno del mandato e non ci stancheremo fino ad arrivare al risultato”.

Redazione, 3 Settembre 2015