Premierato e Democrazia

L'opinione di Vittorio Guillot

Recentemente ho sentito dire, a proposito del premierato che si vuole instaurare in Italia con una modifica della Costituzione, che questa forma di governo può agevolare la istituzione di una dittatura mentre quella ‘parlamentare ‘, oggi vigente, tutelerebbe meglio la repubblica da derive antidemocratiche. Non sono d’accordo. Infatti il sistema parlamentare , in particolare il nostro, fondato sulla fiducia che i partiti danno al governo, consente anche alle formazioni politiche che racimolano percentuali bassissime di consensi e, addirittura, alle correnti di stretta obbedienza a qualche capataz, di condizionare la vita della della nazione in modo decisamente superiore alla forza che gli hanno dato gli elettori. Come? Ricattando il governo con la minaccia di togliergli la fiducia nel caso che non vengano accolte le loro richieste . Richieste che spesso non sono neppure avanzate per migliorare la vita pubblica ma per ottenere lucrosi incarichi in enti statali o parastatali o, comunque, per ragioni di interessi personali o spiccatamente clientelari. Se esaminiamo la storia della nostra Repubblica ci rendiamo conto che questi fatti si sono ripetuti varie volte. Questi giochetti e ricatti non sarebbero, invece, più possibili se il ‘premier’ venisse eletto direttamente dai cittadini per un determinato periodo di tempo e non dovesse costantemente dipendere dalla ‘fiducia’ di quei famelici capataz. D’altro canto il sistema parlamentare , simile a quello oggi in vigore, non salvò l’Italia dalla dittatura fascista mentre nessuna dittatura è stata installata in Paesi come la Francia e gli U.S.A., retti da sistemi ‘presidenziali ‘ che , per molti versi, sembrano simili al ‘premierato’ proposto per l’Italia . Dico ‘sembrano’ perché non è stata ancora presentata una proposta chiara e precisa di questa riforma costituzionale.

Pertanto, anche se tendenzialmente la vedo bene, non esprimo la mia opinione su di essa finché non leggerò la proposta definitiva . In particolare, a mio avviso, occorrerà accertarsi che sia attuato un rigoroso sistema di pesi e contrappesi articolato tra governo, magistratura, parlamento, presidente della repubblica e pubblica amministrazione . In tal modo si dovrebbe impedire che tutto il potere finisca nelle mani di una sola persona o di un solo schieramento . A questo proposito ritengo indispensabile anche una riforma del sistema giudiziario che elimini gli indebiti intrighi tra politica e magistratura. Sempre parlando del premierato , ho sentito qualcuno disapprovare che nella società e nella politica emergano dei ‘Leaders’. Al contrario, io credo che siano fortunati quei popoli che hanno dei ‘leaders’ ossia quei capi carismatici di cui i popoli riconoscono le grandi capacità, la forte volontà e quell’onestà morale che li spinge ad affidarsi a loro per le scelte politiche .

Non penso affatto a dittatori od a tiranni ma, semmai, a quei personaggi che si propongono come guide e che sono spontaneamente seguiti dalle masse. Penso a De Gasperi , a Martin Luther King, a Gandhi ma ad altri di più modesta levatura …. Personaggi che hanno saputo leggere l’animo dei popoli, capirne le necessità e gli interessi e che hanno suscitato in essi una fede ed una volontà che ne ha decuplicato la forza. Personaggi grazie ai quali le masse hanno ottenuto enormi risultati che, viceversa, non sarebbero stati possibili . Mi pare che i popoli, come diceva persino Senofonte, siano sempre disposti a seguire chi sa ben guidarli. Certo che non si può permettere che i ‘leaders’ impongano arbitrariamente la propria volontà, trasformandosi in dittatori. Infatti devono essere sempre i popoli a riconoscere le capacità dei capi ma anche a pretendere che le loro attività siano sottoposte al controllo delle Istituzioni, della Costituzione e delle leggi, che siano pubblicamente verificati i risultati ottenuti e che siano allontanati dal potere quei capi che non si mostrino all’altezza dei loro compiti. In poche parole, ritengo che la presenza di un Leader e la istituzione di una repubblica presidenziale o, per lo meno , di un ‘premierato’ non solo siano compatibili con la democrazia e per la vita nazionale ma che, addirittura, possano produrre dei grandi benefici. Dipende da come verrebbero concretamente realizzati.

Vittorio Guillot, 22 Marzo 2024