Tedde a Bruno: troppo tardi per il miracolo

Spiace dover contraddire l’On. Bruno che auspica che l’arrivo del Ministro Cancellieri possa produrre il miracolo di evitare la chiusura del Tribunale di Alghero. Chiusura sulla quale si sono spese quintalate di inchiostro e si sono rincorsi i comunicati stampa dell’Amministrazione, ma non si sono visti gesti concreti, a parte l’incontro a Roma col Ministro Cancellieri non organizzato, ovviamente, dal Sindaco che ha per fortuna accettato “obtorto collo” di partecipare. La scorsa settimana la Corte Costituzionale ha dichiarato infondate le questioni di legittimità in merito alla geografia giudiziaria sollevate dai tribunali di Alba, Montepulciano, Pinerolo, Sala Consilina e Sulmona: via libera quindi al taglio delle sedi salvo che per quella di Urbino.

Ciò ha fortemente indebolito, per non dire demolito, la posizione di contrasto alla chiusura di tutti i Tribunali e, ancor di più, quella delle Sezioni Distaccate come quella di Alghero. Forte di questo pronunciamento il Ministro continuerà sulla strada dei tagli già tracciata. E non potrebbe essere altrimenti. Purtroppo sulla chiusura del Tribunale, allorché c’erano i tempi per intervenire concretamente, s’è fatta solo demagogia che è miseramente naufragata allorché abbiamo scoperto che il Sindaco aveva invece deciso che il Tribunale avrebbe dovuto chiudere e nei locali sede dell’Ufficio Giudiziario si sarebbe dovuta trasferire l’Agenzia delle Entrate. Lo scorso anno invocammo il Sindaco affinchè chiedesse l’applicazione dell’art. 8 del D.L.vo 155/2012, che avrebbe consentito di bloccare la soppressione del Tribunale per 5 anni, nell’ attesa di tempi migliori. La norma consente al Ministro della Giustizia -sentiti il Presidente del Tribunale, il Consiglio Giudiziario, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sassari e l’Amministrazione di Alghero- di disporre che vengano utilizzati a servizio del Tribunale, per un periodo non superiore a cinque anni dal 12 sett. 2013, data da cui decorre l’ efficacia del D.Lvo 155/2012, gli immobili di proprietà comunale –ristrutturati con risorse della Cassa Depositi e Prestiti- adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi. Con spese di gestione e manutenzione degli immobili a carico del Comune, come già oggi, di fatto, accade per il Tribunale di Alghero. Una decisione di questo tipo avrebbe consentito di mantenere un presidio della giustizia ad Alghero, che avrebbe continuato a funzionare col personale oggi in servizio. Ma non ci risulta che il Sindaco abbia percorso questa strada. Se così fosse crediamo che lo avrebbe comunicato con squilli di tromba.

Il 30 maggio è scaduto il termine concesso al Presidente del Tribunale per richiedere il mantenimento delle sedi distaccate soppresse come quella di Alghero, con avvio della procedura prevista dall’ l’utilizzo dell’art. 8 del D.L.vo 155/2012 che avrebbe consentito di bloccarne la chiusura. Il Sindaco avrebbe dovuto inviare al Presidente del Tribunale una articolata e motivata richiesta entro il 30 aprile. Ma non abbiamo notizia che Lubrano abbia sollecitato il Presidente del Tribunale ad attivarsi né che il Magistrato ed il Sindaco si siano convinti della bontà di questa soluzione. Anzi, le notizie sono di segno opposto. Nel frattempo le Sezioni Staccate dei Tribunali di Casarano e Gallipoli, che hanno seguito la strada dell’art. 8, hanno avuto una proroga di due anni. E’ evidente che la sorte del Tribunale di Alghero e della risposta alla domanda di giustizia da darsi a circa 80.000 cittadini che usufruiscono dei suoi servizi era già segnata e che la sua salvezza interessasse a pochi. Quindi l’On. Bruno avrebbe dovuto sollecitare il Sindaco, ma lo avrebbe dovuto fare nei mesi scorsi. Il tempo, purtroppo, è scaduto.

8 Luglio 2013