“Si cancelli la tassa sui diritti d’imbarco, ma Conoci recuperi i crediti”

L'opinione di Mario Bruno, consigliere comunale di Per Alghero ed ex Sindaco di Alghero

Ha ragione l’AD di Ryanair, quella tassa sui diritti d’imbarco va cancellata e ridotto il prezzo del biglietto aereo. Di tutti i biglietti aerei. Sul tema dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco passeggeri, in particolare, concordo col Sindaco di Alghero. In comune, nonostante la tassa si chiami comunale, arrivano solo briciole. Dal Sindaco Conoci però mi sarei aspettato più determinazione nel proseguire la battaglia per recuperare dallo Stato un credito di oltre un milione di euro. Il Comune con la mia giunta aveva aderito alla class action formata da altri dodici comuni italiani che chiedevano allo Stato il riconoscimento delle spettanze mai riscosse. Un credito vantato dal 2005. Lo avevamo fatto aderendo all’iniziativa della Consulta Città aeroportuali dell’Anci, a Roma. Una battaglia che va combattuta ancora con tutti gli strumenti giuridici e politici a disposizione. Le tasse aeroportuali, di vario genere, incidono per circa il 40% del prezzo finale del biglietto aereo.

L’addizionale comunale è una tassa di 6.5 euro per biglietto che andrebbe girata al Comune sede di aeroporto e invece resta nelle casse ministeriali. Quando fu istituita il legislatore motivò con l’esigenza di offrire ‘una misura di sostegno, agli enti locali che sopportano la ricaduta della presenza di un aeroporto’. L’addizionale comunale sui diritti di imbarco è stata istituita dalla legge finanziaria per il 2004. Originariamente si pagava 1 euro per passeggero imbarcato. Fondi destinati a vari aspetti della sicurezza. Nel corso degli anni l’importo è cresciuto da 1 a 6,50 euro a passeggero. Di questa somma 5 euro sono destinati all’Inps, 50 centesimi al servizio antincendio negli aeroporti. Un euro viene invece ripartito da Enav per i costi sostenuti per garantire la sicurezza ai propri impianti e al “comparto sicurezza” per il finanziamento di misure di prevenzione e contrasto della criminalità e per il potenziamento della sicurezza di aeroporti e stazioni ferroviarie. Solo una piccola parte di questo euro è destinata ai comuni.

In ogni caso, dal 2005 sono stati erogati ai Comuni, a titolo di addizionale sui diritti di imbarco, importi sensibilmente inferiori rispetto a quelli che, ai sensi di legge, sarebbero stati di effettiva spettanza degli stessi, con un flusso di finanziamenti discontinuo e contrassegnato da mancate assegnazioni e non rispondenza degli importi dovuti con il totale dei passeggeri viaggianti. La perdita di gettito per i Comuni aeroportuali è stata dunque molto consistente; il versamento parziale delle quote dell’addizionale è stato giustificato da una finanziaria dello Stato del 2008 che prevede che le somme in entrata derivanti dall’addizionale comunale contribuiscano a ridurre l’indebitamento dello Stato; tuttavia, a quanto risulta all’Ancai, l’Associazione nazionale comuni aeroportuali, che ospitano un aeroporto sul proprio territorio, è stata decurtata esclusivamente la quota parte destinata ai Comuni. E va recuperata.

Mario Bruno, 20 Febbraio 2023