Osservato un singolare arco rosso sui cieli dell’Europa

Risale al mese di aprile un singolare fenomeno ‘catturato’ da un telescopio italiano nella ionosfera ad un’altitudine fra gli 85/500 km dalla superficie terrestre: una volta parabolica dal colore rosso che interessava l’intera Europa, dall’Irlanda alla Bielorussia; invisibile ad occhio nudo, non è sfuggita alla strumentazione telescopica. Gli studiosi di astronomia non si sono ancora pronunciati in attesa di comprendere se si tratti di un evento dovuto a Madre Natura o se si tratti di un fenomeno riconducibile ad alterazioni della ionosfera, sempre più saturata da composti chimici. Gli studiosi comunque non hanno escluso che il fenomeno possa derivare dalla combinazione fra forze magnetiche naturali e manipolazioni non improbabili da parte dell’uomo.

L’argomento ci riporta, di conseguenza, alle “scie chimiche”, considerate da alcuni di matrice militare e da altri inquadrate nell’alveo degli ‘esperimenti’ finalizzati a mitigare il cosiddetto ‘riscaldamento del pianeta’. Per questa seconda ipotesi va ricordato lo scienziato Paul Crutzen, chimico olandese e premio Nobel 1995 per studi sulla chimica dell’atmosfera e in particolare per la formazione e la decomposizione dell’ozono. Contro il pericolo dell’effetto serra , Crutzen proponeva di inondare la stratosfera con grandi quantità di zolfo lanciato da Boeing 747, ciò che, secondo lui, avrebbe consentito di raffreddato la Terra; una ‘inseminazione’ della stratosfera che deriva, secondo Patrick Michaels, docente di Scienze ambientali all’Università della Virginia, dalle ricerche degli scienziati sovietici che negli anni ’70 cercarono di mutare il clima nel Nord della Russia. Teorie che ci riportano alle scie chimiche del terzo millennio, rilasciate da aerei senza insegne di riferimento, negli Stati Uniti ed in Europa.

Il traffico aereo è controllato solo sopra i 6.500 m (20.000 piedi). Gli aerei che incrociano al di sotto dei 6.500 metri possono anche non presentare un piano di volo all’E.N.A.V., perché non è richiesto: praticamente, al di sotto di 6.500 metri di quota, ognuno fa quel che vuole. Le scie di condensazione si possono formare al di sopra degli 8.000 m, a temperatura inferiore ai 40 gradi sotto zero e umidità relativa al 70%. Gli aerei “chimici” che noi vediamo ( la fusoliera è visibile ad occhio nudo) non volano certo sopra gli 8.000 m. A volte non volano neanche a 6.000. Talora è già tanto se arrivano ai 3.000-4.000 metri di altitudine. A quella quota non è possibile il verificarsi delle scie di condensazione.

Ne consegue una domanda: se a tale quota non è possibile la formazione di scie di condensazione, che diavolo di scie sono quelle che noi vediamo e che poi si espandono fino ad oscurare il cielo sopra le nostre teste? Ovviamente non si tratta di scie di condensazione. Un altro interrogativo va posto per l’attività dei droni, i velivoli senza piloti, pilotati via satellite. L’Osservatorio Regionale per lo studio e la sensibilizzazione delle scie chimiche, in occasione della Seconda Conferenza tenutasi ad Oristano scriveva nel documento di comunicazione dell’evento: “Ci piaceva pensare che il cielo fosse l’ultimo spazio di libertà lasciatoci: nuvole e fasmati ci facevano sognare… Ora ci appaiono finte, come inutile cotone. Anche il cielo è prigioniero della follia umana…Avete alzato gli occhi al cielo? Ma cosa stanno facendo? Veleni nel cielo e malattie in terra: Tutti uniti per combattere le Scie Chimiche”. Anche ad Alghero comincia ad affiorare qualche sintomo di protesta ad esempio nel maxi cartello ingresso città provenienza strada Due Mari verniciato e oscurato dalla scritta “NO ALLE SCIE CHIMICHE”.

Dalla protesta con scritte che imbrattano cartelli stradali e muri di proprietà situati in posizioni strategiche per una lettura certa e sicura degli automobilisti, alla protesta verbale del fantasioso ed eclettico Cannas Agedu Vladimiro, noto Antonello, meccanico di professione ed esperto conoscitore delle problematiche derivanti all’inquinamento ambientale. “E’ tempo che si parli della gravità del fenomeno delle scie chimiche. Nessuno si preoccupa di parlare di questo fenomeno; il peggio è poi rappresentato dal fatto che i primi a negare l’esistenza di pericoli per l’ambiente e la salute dell’individuo siano proprio coloro che sono preposti alla tutela della salute e alla difesa della popolazioni. Posso dire che quest’anno, dopo una vita in piena salute, mi sono ritrovato a combattere per ben tre volte le ricadute dall’influenza. Non posso fare affermazioni categoriche ma sono fermamente convinto che queste ultime due stagioni hanno fatto registrare temperature minime anomale e piogge quasi ininterrotte con un tasso elevato di umidità, inusuali rispetto a tanti decenni precedenti. Sono convinto che non si tratti di “normali” voli commerciali e di “normali” scie di condensa. Non posso non pensare ad altro visto e considerato che non vengono fornite le dovute spiegazioni a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Sarebbe normale se le autorità preposte alla sicurezza e salute dei popoli ci rassicurassero con doverose informazioni; è invece anormale che coloro che si premurano di prendere coscienza del fenomeno delle ‘chemtrails’ vengano considerati dementi scriteriati”.

Potrebbe profilarsi, proseguendo la disinformazione sulle scie chimiche, l’eventualità che le popolazioni dell’intero mondo richiedano ai governi risarcimenti ultramilionari nel caso si ritenessero danneggiate dalle sostanze rilasciate nell’atmosfera.

15 Giugno 2013