Imprese artigiane: 2 milioni per favorire il passaggio generazionale

Emendamento di sintesi tra la proposta iniziale della commissione speciale, con primo firmatario l'on. Cacciotto, e analoga misura presentata dal gruppo consiliare del Pds

Un emendamento di sintesi alla Manovra finanziaria regionale, nato dalla proposta iniziale del consigliere regionale del Partito Democratico Raimondo Cacciotto condivisa dai componenti della Commissione speciale sull’artigianato e commercio con in testa il presidente Roberto Deriu, e dall’analoga proposta del gruppo consiliare del PDS, è stato votato favorevolmente dal Consiglio Regionale. Le piccole realtà produttive avranno a disposizione un contributo complessivo di 2 milioni di euro a fondo perduto per favorire il ricambio generazionale. L’emendamento nasce dall’esigenza di sostenere gli artigiani che vorrebbero passare il testimone ai figli, ma questo cambio di guida è ancora troppo complicato e oneroso, come da tempo ha segnalato la stessa Confartigianato Sardegna.

Grazie a questo emendamento, i giovani, figli di artigiane e artigiani, collaboratori familiari o dipendenti da almeno 5 anni, che subentrano formalmente nell’attività, beneficeranno di un voucher per acquisire le necessarie competenze finalizzate allo start up delle propria esperienza aziendale. Potranno essere finanziate, tra le altre, le attività formative manageriali, la comunicazione innovativa, i servizi legati al commercio elettronico, l’internazionalizzazione, l’innovazione di processo, il controllo di gestione, il marketing e i percorsi di management aziendale.

“In questi anni constatiamo che in Sardegna invecchia non solo la popolazione ma anche il tessuto imprenditoriale – spiega Raimondo Cacciotto – e infatti sono sempre meno i giovani, e sempre più gli over 50, che nell’Isola guidano le aziende”.

Secondo recenti dati di UnionCamere-Infocamere, tra marzo 2013 e marzo 2018, il numero dei dirigenti d’impresa, ovvero chi detiene cariche di amministratore, con più di 50 anni d’età è cresciuto di quasi 21 punti percentuali mentre, nello stesso periodo gli under 50 hanno subìto un decremento dell’11,6%.

“Purtroppo non è una sorpresa, se osserviamo i dati anagrafici della popolazione si parla con preoccupazione, da oltre un decennio, di disoccupazione giovanile ma questi numeri ci ricordano che esiste anche un altro problema, in prospettiva ancora più insidioso: sempre più aziende sono, e saranno, guidate da persone “mature” e, innegabilmente, con prospettiva di crescita più limitata rispetto a quelle che possono avere i più giovani” spiega Raimondo Cacciotto.

“Nelle aziende “anziane” c’è un grande valore economico e di cultura produttiva, di esperienza e professionalità, che deve essere preservato e rilanciato dai giovani, ma ciò può avvenire solo sostenendo e facilitando il passaggio di testimone verso chi, erede del titolare o dipendente, vuole rilevare l’impresa, e il Consiglio regionale ha dimostrato un’attenzione concreta in merito” conclude Raimondo Cacciotto.

13 Dicembre 2018