Giardino nell’area del palazzo bruciato, progetto non convince Camerada

Il consigliere comunale di Forza Italia: "Scempiaggine politica, Bruno faccia bonificare l'area che produce inquinamento e pericolo"

Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto di rigenerazione urbana proposto dall’amministrazione per rendere più bella l’area attorno al palazzo bruciato di via Vittorio Emanuele. L’idea è di realizzare un grande giardino con l’aiuto degli operai del Comune, ma anche grazie ai cittadini attivi, in cambio dell’esenzione anche totale della Tari. Progetto che vede la firma dello stilista Antonio Marras e il coinvolgimento, tra gli altri del Dipartimento di Architettura, e che dovrebbe essere intitolato a Michela Fiori, la vittima del femminicidio dello scorso dicembre.

Nunzio Camerada, consigliere comunale di Forza Italia, critica l’amministrazione. “Siamo sempre più preoccupati e pure spaesati. Non comprendiamo quello che passa per la testa degli attuali, ancora per pochissimo, Amministratori e Sindaco. Com’è possibile presentare in pompa-magna un progetto che non rispetta i parametri urbanistici in vigore? Com’è possibile pensare di realizzare un “giardino” davanti ad un complesso edilizio ancora oggetto dei gravi danni riportati da un immenso incendio? Com’è possibile non pensarci prima che quell’area, si spera a breve, sarà utilizzata come momentaneo deposito per i lavori di riqualificazione del palazzo? Com’è possibile non pensare ai vivi ma restare impigliati in un nauseabondo refrain volto a tenere i riflettori accesi su un devastante dramma che, invece, merita una generale attenzione affinché non accada più e nel caso specifico un totale silenzio?”.

“Le domande, sconcertanti, potrebbero continuare all’infinito, ma preferiamo fermarci qui non prima, però, di chiedere al Sindaco di smetterla con azioni ritenute oramai da tutti al limite dello “sciacallaggio” mediatico – attacca Camerada – Ci sono, anzi, visto oramai il tempo scaduto della sua nefasta esperienza amministrativa, c’erano tanti problemi da risolvere, questioni da affrontare, ma invece Lei ha preferito concentrare tutto se stesso nell’apparire e omettere la verità che oramai è sempre più preminente ed evidenzia un suo totale fallimento in tutti i settori facenti capo al Comune di Alghero. Ma, non pago di questa sua abnorme sovraesposizione, continua con boutade al limite della scempiaggine politica come quella, appunto, di realizzare un giardino in un lotto di terreno in cui le norme urbanistiche vigenti lo vietano e soprattutto, come detto, davanti ad uno simbolo della generale negligenza amministrativa”.

“Sarebbe stato meglio, invece, già da tempo predisporre delle “schermate” per occludere parzialmente alla vista dei passanti, trattandosi dell’ingresso di Alghero, la pessima condizione in cui si trova ancora quello stabile e nel frattempo sarebbe stato opportuno fare ogni azione possibile per accelerare la bonifica del sito e la riqualificazione dello stabile. Sono tanti, infatti, gli algheresi oramai da quasi due anni fuori dalle loro case. Perchè, d’altra parte – conclude il consigliere forzista – se dobbiamo pensare a chi non c’è più e ci ha tragicamente lasciato, gli algheresi non hanno dimenticato neanche Raimonda, anch’essa figlia, madre e moglie”.

16 Febbraio 2019