Eppure qualcosa sta cambiando

Uno dei motivi conduttori della campagna elettorale di Stefano Lubrano, come non ricordarlo, fu il motto ‘Io so come farlo’, che significava: ho valutato tutti i problemi che ha Alghero, ed io ho in tasca la loro soluzione. Chissà se l’ideatore di quel motto si rese conto che, così come avrebbe mosso inevitabili simpatie e attirato voti per la nuova causa, allo stesso tempo sarebbe stato utilizzato proprio per francobollare a mò di scherno, a) ogni insuccesso che la Nuova Amministrazione sicuramente avrebbe inanellato nello sforzo di porre un freno al piano inclinato costruito da una Giunta che ha amministrato ininterrottamente per 10 anni, e b) in secondo luogo sarebbe servito per alimentare la nostalgia per un metodo e per gli uomini ideatori di quel metodo che poggiava la sua azione amministrativa sul perseguimento di determinati interessi per sé e per i propri sostenitori. Non ho fette di prosciutto davanti agli occhi : è evidente che il volto di Alghero presenta rughe improponibili per una città che vuole fondare la sua economia sull’accoglienza: quartieri abbandonati ad un servizio di nettezza urbana fatiscente e…indecoroso, strade urbane di grande traffico ricche di erbacce e le cui aiuole sono destinate ad accogliere i cani con i propri escrementi, pinete sporche in sintonia con la spiaggia quando la ‘marea gialla’ riesce a farla da padrona e farci vergognare del gioiello che si mostra in tutto il suo splendore in quei giorni nei quali il Calich, scordando il proprio malessere, ci grazia , e ritroviamo così i nostri colori, la nostra spiaggia ed il verde che, visto dal mare, nasconde le brutture lasciate da bagnanti per i quali Maria Pia non è certo un luogo del cuore (interessante a proposito l’idea del WWF); riflettiamo: queste discrasie, così come tante altre che potremmo elencare, vengono dal passato; pensare che un Sindaco, una Giunta, un Consiglio ‘quasi’ nuovo di zecca, avrebbero avuto la bacchetta magica per rimettere ad un livello ottimale quel piano inclinato, significava avere in cuore una fiducia grande nel futuro solo perché il presente ed il futuro rimettono in gioco le energie migliori dell’utopia; ma, come ho già scritto altre volte, aver mandato a casa i vituperatori del ‘Bene Comune’, poteva essere ascritto come successo, anche se magra è la consolazione.

Continuo a pensare che i responsabili del disastro biblico legato all’abbandono del depuratore di Mariotti per indirizzare le acque luride di Alghero verso San Marco senza un minimo di Valutazione di Impatto Ambientale, debbano essere esibiti in una gogna perenne con i loro nomi, politici e dirigenti delle amministrazioni provinciali e comunali, e con le motivazioni vere della scriteriata e frettolosa scelta iscritti in una lapide da tramandare ai posteri, così come penso che questa Giunta, per assurdo sostenuta da una maggioranza diversa senza le maledette contraddizioni che la Sinistra, atavicamente, si porta appresso, avrebbe lavorato meglio; tuttavia a me sembra che qualcosa, rispetto al passato, stia cambiando. Non faccio questa affermazione a caso, o solo perché la esplosione dei fuochi pirotecnici ritrova la più canonica data del Ferragosto : personalmente, li avrei cassati, e avrei rimandato le coscienze a riflessioni più consone ai momenti che stiamo vivendo, e alle quali la Gente si abbandonerà dopo l’arrivo dei bollettini della TARES, che peserà sui bilanci familiari, sostituendo una volta per tutte la TARSU, per un ulteriore 20%; ho invece tre buoni motivi per vedere una prospettiva diversa ed in linea con le premesse e promesse elettorali di un anno orsono, e, come sempre, cercherò di argomentare le mie speranze, perché tali sono prima che il tempo le faccia diventare certezze: 1) la gestione dei Lavori Pubblici, 2) il lavoro della Commissione Consiliare Ecologia unito allo sforzo del settore Ecologia del Comune, per affrontare il nuovo capitolato per la Nettezza Urbana, 3) le linee di indirizzo alla elaborazione di un nuovo Piano Urbanistico Comunale.

1) Questa Giunta affronta il tema Lavori Pubblici con la stesura finale del Lungomare Barcellona, e con la parte iniziale, in termini temporali, della riqualificazione del tragitto che dallo Scalo Tarantiello, accanto alla parte interna ed esterna del Forte della Maddelenetta, per le vie Sassari e Simon, accarezzando la Torre di San Giovanni, conduce a Piazza Sulis. I lavori finali sul Lungomare Barcellona, dovevano essere chiusi al 31 Maggio, e, anche se tantissimi aspettavano quella data al varco, così è stato. A mia memoria, ma ritengo anche di quella dei tanti che sono attenti alle cose algheresi, mai si era visto lo svolgimento di un lavoro pubblico, come quello che sta mettendo sottosopra lo Scalo Tarantiello, con uno spiegamento di persone e mezzi, e con un orario di lavoro che travalica la consuetudine stabilita dai contratti di lavoro ordinari : alle 19,00 del pomeriggio si lavora con lena, e se non erro, ho visto il cantiere attivo anche di Domenica; sicuramente c’è l’esigenza di rendere meno problematica la vita dei turisti e dei residenti per questo scorcio di estate nei luoghi-simbolo della passeggiata serale quali sono il Porto ed il Forte della Maddalena. Ma soprattutto penso che ci sia l’esigenza di tutelare la propria corretta concezione del ruolo di Amministratore e la fiducia che gli Amministrati ripongono in coloro che sono stati scelti per quei ruoli. I Lavori Pubblici, in una Città come Alghero, non sono mai merito di una sola Amministrazione: basta pensare che il Lungomare Barcellona nasce con Carlo Sechi e si conclude con Stefano Lubrano in un percorso che si stende per circa 20 anni; per cui i meriti non vanno e non debbono andare a chi inizia, continua o conclude i lavori, ma a chi riesce a gestire i rapporti con i vincitori dei vari appalti nel modo più rispettoso del ‘Bene Comune’ e nell’interesse esclusivo del Cittadino il quale, in fondo, è il vero committente e ‘pagatore’: garantire dei benefici agli esecutori dei lavori per ottenerne altri in cambio a titolo puramente personale (spesso negli ultimi anni il Lungomare Barcellona ha visto per lunghi periodi l’apporto di due soli operai, i quali sicuramente si dannavano l’anima, ma con risultati scarsi sui tempi di esecuzione dei lavori complessivi), significa tradire i criteri di una buona Amministrazione della Cosa Pubblica da definire corretta.

2) Il contratto relativo all’Appalto per la Asportazione dei Rifiuti tutt’ora vigente, e in deroga sino, si presume, al Marzo prossimo, è stato concepito e gestito ‘in toto’, dalle due Amministrazioni guidate da Marco Tedde : vale a dire che, se tutt’ora i cassonetti sono maleodoranti, se il servizio è da terzo mondo, e se la Città si trova ad affrontare un’altra stagione critica sul fronte di una nettezza urbana indegna delle ambizioni conclamate, la responsabilità va attribuita esclusivamente a chi in tutti questi anni ha alimentato imprese assolutamente incapaci a gestire il loro fine proprio, e non ha potuto, o forse voluto, imprimere un cambiamento con l’immediata cessazione del contratto per manifesta incapacità a perseguirne i fini. Il lavoro congiunto tra la Commissione Consiliare Ecologia ed Ambiente ed il Settore omonimo della struttura comunale, va a concludersi in uno scenario che viene proposto all’attenzione dei Cittadini attraverso assemblee promosse dai Comitati di Quartiere e di Borgata. In quell’ambito i Cittadini potranno esprimere le proprie opinioni ed ascoltare le motivazioni che hanno condotto al disegno complessivo del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti; ma anche in questo caso, assodato che tutti i capitolati hanno qualcosa di buono e qualcosa di meno buono a seconda delle proprie concezioni nel merito, importante sarà la gestione del contratto da parte dell’Amministrazione Comunale sia per parte politica che per parte burocratica, tesa a garantire una esecuzione dei compiti rispettosa esclusivamente del decoro della Città, e non di altri particolari interessi.

3) Il 15 Luglio presso la sala Meta di Porta Terra,, attraverso un Seminario pubblico di approfondimento, l’Amministrazione Comunale ha presentato le linee guida del nuovo Piano Urbanistico Comunale, intitolandolo ‘Rigenerazione Urbana’; queste due semplici parole riferite ad una riqualificazione della Città costruita, danno già il senso del cambiamento rispetto al PUC elaborato dalla Giunta Tedde. Vi renderò conto del tema specifico e del paragone possibile con gli elaborati precedenti nel prossimo articolo, dal momento che lo spazio concessomi unito alla vostra pazienza, si è abbondantemente esaurito.

21 Agosto 2013