Genera festival, si conclude il “Premio Giornalistico della Sardegna” 2025
Ad Alghero si sono svolte quattro giornate di giornalismo, di giovani, di premi, di parole, incontri e racconti.

Quattro giornate di giornalismo, di giovani, di premi, di parole, incontri e racconti. Quattro giorni in cui Genera festival – Premio Giornalistico della Sardegna ha abitato e abiterà la Riviera del Corallo e la città di Alghero per offrire a tutti “La libertà di scegliere” – come recita il motto 2025 – e guidare il pubblico a ritrovare il gusto della parola, quello dell’incontro e dell’ascolto del racconto. Come? Grazie ai laboratori griffati GeneraLab, alle presentazioni dei libri nel cartellone di GeneraFest (direzione artistica affidata al giornalista Giampaolo Cassitta), alla grande musica, al premio ai premiati e alle premiate dell’edizione 2025, ai momenti di confronto fra grandi firme studentesse e studenti, alle tante storie da ascoltare (e vivere).
Simone Campus, presidente dell’Associazione Genera, e la giornalista Tiziana Ribichesu, madrina e conduttrice della serata, dal palco aprono al racconto del progetto Genera rivolgendo ad ospiti e platea i saluti di rito e istituzionali insieme al sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto. Tocca quindi al presidente della giuria del Premio Giornalistico della Sardegna, il giornalista Gianni Garrucciu, spiegare al pubblico come la stessa giuria abbia lavorato per attribuire gli specifici riconoscimenti ai premiati e alle premiate. Sorrisi e aneddoti del caso (forte il legame fra Garrucciu e Renzo Arbore – libro dedicato -, e fra quest’ultimo e Michele Mirabella), quindi spazio al “Premio Giornalistico della Sardegna 2025”.
Marino Bartoletti (Sezione Sport): “Ho accettato dio ritirare questo premio e non altri, soprattutto in un momento molto complicato dal punto di di vista professionale, molto impegnato dal punto di vista professionale perché sono molto legato alla Sardegna e ritengo che quando su questa aIsola viene fatto qualcosa, un premio ad esempio, viene fatto con grande serietà e sono onorato di averlo accettato, oltretutto in quanto parte di una compagnia di galantuomini e gentildonne che mi fa sperare che anche io sia, appunto, un galantuomo nel lavoro che faccio. Mi fa sorridere, piacevolmente, il fatto che sia premiato in quanto giornalista sportivo che è ciò per cui sono nato anche in un momento in cui presento un libro sul tema della musica, mia grande seconda passione. Essere un giornalista sportivo, grazie al mio maestro Gianni Brera, a più di 70 anni e ancora oggi mi fa davvero piacere e mi rende orgoglioso”.
Antonio Paolini (Sezione Giornalismo eno gastronomico): “A me è piaciuto molto il contatto con i ragazzi, stimolante: l’ultima ragione di lavoro che resta a noi anziani – sia scritto tra virgolette -. Trasmissione di elementi a generazioni nuove che non hanno certezze, e non per colpa loro. Nel giornalismo serve trasmettere loro elementi utili al costruire delle domande, processo molto importante e stimolante. Mi sono divertito a parlare a dei ragazzi, un esercizio che supera il confronto con platee altre meritevoli ma differenti. E poi il tema della libertà. Mi è piaciuto molto svilupparlo. La libertà in cucina è libertà dal pregiudizio: mai giudicare ciò che non si è assaggiato. Libertà dalle mode e dalle tendenze del momento. Liberi dal must dei cinque minuti e dai due muri del corridoio stretto, tradizione e innovazione, che spesso stritola e stravolge. Sono due facce dello stesso muro, scaglionate nel tempo. Chi fa innovazione cerca di fare la prossima tradizione. Dopo Marino Bartoletti, mi permetto anche io di fare una citazione musicale, di citare Giorgio Gaber: “ La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”. Ecco, chi comanda e chi guida in cucina deve creare la libertà di partecipare. Ci sono esempi importanti legati al metodo di lavoro. Se c’è partecipazione, se questo approccio frutta, porta al livello più importante della libertà in cucina: perché la libertà produce qualità, e fa rima con felicità. Obiettivo di tutti? La partecipazione del cliente, colui che muove il carro”.
Simone Campus, presidente associazione Genera: “Il Premio Giornalistico della Sardegna è un evento nell’evento incastonato com’è nel Genera Festival. Grazie al Premio i nostri ragazzi possono entrare in relazione con i migliori giornalisti nazionali, e non solo, all’interno di lavori tematici a loro dedicati. Quest’anno più che mai le diverse generazioni si sono incontrate e scontrate in un clima di arricchimento reciproco grazie alla direzione artistica di Giampaolo Cassitta e all’autorevolezza della giuria capitanata da Gianni Garrucciu”.
Motivazioni “Premio Giornalistico della Sardegna 2025”
Premio “Sardegna”: Osvaldo Bevilacqua. Il Premio “Sardegna” viene assegnato a Osvaldo Bevilacqua, volto storico del giornalismo televisivo italiano, per il suo contributo pluridecennale alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del nostro Paese. Con la storica trasmissione Sereno Variabile, da lui ideata e condotta per oltre quarant’anni, Bevilacqua ha saputo raccontare l’Italia minore con competenza, passione e uno stile divulgativo capace di coinvolgere intere generazioni. La giuria riconosce in lui un narratore attento e autentico, che ha messo al centro del suo lavoro la promozione dei territori e delle identità locali, contribuendo a rafforzare il legame tra comunità e memoria.
Premio “Sardegna”: Francesca Oliva. Francesca Oliva, giornalista professionista dal 1997, è vicedirettore di RaiNews24 con delega al portale unico dell’informazione Rai, rainews.it, e caporedattore del Coordinamento del Tg1. In RAI ha ricoperto incarichi strategici, tra cui vicecaporedattore di Tg1 Mattino/Unomattina, curatrice della Rassegna Stampa e responsabile dell’area digitale. Ha diretto Rai Net News, contribuendo alla nascita dell’informazione web della RAI. Protagonista del passaggio al digitale, ha coordinato progetti innovativi per tg, radio e portali istituzionali. La giuria le riconosce una carriera esemplare all’insegna della competenza, della visione editoriale e dell’impegno nell’evoluzione del giornalismo pubblico e multimediale.
Sezione “Sport”: Marino Bartoletti. Il Premio per la sezione “Sport” viene assegnato a Marino Bartoletti, tra i più autorevoli e amati giornalisti italiani, per il suo storico contributo al giornalismo sportivo e culturale. Ha ideato e condotto trasmissioni iconiche come Il processo del lunedì, La Domenica Sportiva, Pressing e Quelli che il calcio. È stato direttore del Guerin Sportivo, dell’Enciclopedia Treccani dello Sport e delle testate sportive RAI e Mediaset. Raffinato conoscitore di musica italiana e del Festival di Sanremo, dove è stato giurato, opinionista e selezionatore, Bartoletti ha saputo coniugare lo sport con la narrazione storica, sociale e musicale del Paese. La giuria ne riconosce la passione, la competenza e la straordinaria capacità narrativa.
Sezione “Cronaca”: Paolo Piras. Il Premio per la sezione “Cronaca” va a Paolo Piras, per il suo impegno nel campo dell’informazione televisiva e per l’abilità nel raccontare con equilibrio, chiarezza e senso civico anche le vicende più complesse. Giornalista e scrittore, dirige oggi la redazione Esteri di Rai News 24. In passato è stato inviato del Tg3, seguendo la cronaca e le emergenze del mondo del lavoro in tutta Italia, dopo un primo percorso nel giornalismo sportivo con una rubrica nella Domenica Sportiva. Nel suo ultimo libro, Vertical. Il romanzo di Gigi Riva, ripercorre con sguardo narrativo e rigore giornalistico la vita epica di un campione che ha incarnato integrità, forza e appartenenza.
Premio Giornalismo d’inchiesta “Piero Mannironi”: Sigfrido Ranucci. Il Premio “Piero Mannironi” per il giornalismo d’inchiesta è assegnato a Sigfrido Ranucci per il suo impegno nella conduzione di inchieste televisive di grande impatto sociale e civile. Ranucci è premiato per il coraggio e la professionalità con cui, attraverso il programma Report, ha contribuito a rafforzare la cultura della legalità e della trasparenza, affrontando temi scomodi con rigore e senso etico. Nel suo libro La Scelta (Bompiani), racconta in prima persona il percorso che lo ha portato a diventare uno dei volti più autorevoli del giornalismo investigativo, svelando il lato umano dietro le sue scelte professionali e le inchieste più complesse.
Premio “Manlio Brigaglia”: Tonino Oppes. Il Premio “Manlio Brigaglia” va a Tonino Oppes per il suo contributo alla diffusione della cultura sarda e alla valorizzazione dell’identità dell’isola attraverso il giornalismo, la divulgazione e la scrittura. Nato a Pozzomaggiore nel 1950, laureato in Scienze Politiche all’Università di Sassari, Oppes lavora in Rai dal 1977 e dal 2000 è capo redattore. Giornalista professionista, si è occupato a lungo di ambiente e cultura, temi che ha affrontato anche nei suoi numerosi volumi. Cura da anni la rubrica Leggere, dedicata agli autori e ai libri sardi, ed è riconosciuto come una figura centrale nel racconto della Sardegna contemporanea. Tonino Oppes incarna la stessa tensione divulgativa di Manlio Brigaglia: attraverso la Rai, la scrittura e le sue rubriche culturali, ha raccontato la Sardegna contemporanea con un linguaggio chiaro, ma profondo, facendo da ponte tra cultura alta e cultura popolare.
Premio Giornalismo enogastronomico: Antonio Paolini. Il Premio per il giornalismo enogastronomico viene assegnato ad Antonio Paolini, critico e autore di spicco nel panorama italiano. La giuria lo premia per la competenza, la passione e lo stile con cui ha raccontato il mondo del cibo e del vino, contribuendo a elevare la cultura gastronomica a patrimonio condiviso. Giornalista professionista, ha collaborato con testate come Il Messaggero, L’Espresso, Gambero Rosso. Co-fondatore della guida Food&Wine Italia, è attivo anche nel settore della comunicazione strategica e culturale. Il suo approccio unisce rigore critico, curiosità intellettuale e sensibilità narrativa.
Sezione “Giornalismo e Fumetti”: IgorT Tuveri. Il Premio per la sezione “Giornalismo e Fumetti” è attribuito a IgorT Tuveri, maestro del graphic journalism italiano, che vive tra Parigi e “la sua Sardegna” (come afferma lui stesso nel suo sito personale). Con uno stile visivo potente e una narrazione densa di significati, ha saputo affrontare temi complessi con uno sguardo originale, contribuendo a ridefinire i confini del racconto giornalistico. Il suo romanzo a fumetti 5 è il numero perfetto, pubblicato in 15 paesi, è diventato nel 2019 un film con Tony Servillo, Carlo Buccirosso e Valeria Golino, vincitore di un Nastro d’Argento e di un David di Donatello. Continua a lavorare alla serie Baobab, scrive sceneggiature e raccoglie testimonianze che diventano documentari disegnati.
Sezione “Viaggi e Turismo”: Silvia Vaccarezza. Il Premio per la sezione “Viaggi e Turismo” viene conferito a Silvia Vaccarezza, per il suo lavoro di divulgazione giornalistica capace di far scoprire territori, culture e tradizioni con uno sguardo umano e rispettoso. La giuria valorizza la sua capacità di raccontare il viaggio come esperienza trasformativa e ponte tra le culture. Giornalista del Tg2 RAI, ha ideato la rubrica Sì Viaggiare, che offre itinerari, viaggi, consigli, curiosità e anticipazioni, dedicata alla scoperta delle mete turistiche in Italia e nel mondo.
Premio “Le storie” – Peppino Fiori: Luigi Manconi. Il Premio “Le storie”, intitolato a Peppino Fiori, è assegnato a Luigi Manconi per la sua instancabile attività di narrazione, testimonianza e riflessione sulle grandi questioni civili del nostro tempo. Giornalista, intellettuale e politico, Manconi ha saputo unire rigore, sensibilità e spirito critico, contribuendo a costruire una cultura dei diritti e della responsabilità. Nel suo ultimo libro, La scomparsa dei colori (Garzanti), affronta il tema della perdita di diversità e della crescita della uniformità culturale, indagando come la società contemporanea stia riducendo la sua capacità di accogliere e valorizzare le differenze, ponendo interrogativi cruciali sulla nostra identità collettiva.
Sezione “Scienze, Salute e Benessere”: Michele Mirabella. Il Premio per la sezione “Scienze, Salute e Benessere” viene conferito a Michele Mirabella, conduttore e divulgatore scientifico, per la sua capacità di rendere accessibili temi complessi con competenza e ironia. La giuria premia la sua attività di educazione civica e scientifica, che ha saputo coniugare rigore informativo e linguaggio coinvolgente. Mirabella è il volto della trasmissione Elisir, programma di Rai 3 che da anni esplora temi legati alla salute, al benessere e alla scienza, affrontandoli con un approccio divulgativo che coinvolge il pubblico e stimola la riflessione sulla cura del corpo e della mente.
Genera Festival è organizzato a cura di Genera Associazione Culturale (ETS) per la direzione artistica di Giampaolo Cassitta con il contributo di Regione Autonoma della Sardegna, Camera di Commercio IAA di Sassari, Salude & Trigu, Fondazione Sardegna, Fondazione Alghero, Comune di Alghero, Comune di Ittiri e la collaborazione di C.L.I.P. Informale, ASP Sassari, Sistema Bibliotecario Coros Figulinas, COMES Cooperativa Mediateche Sarde, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, l’Istituto Artistico Musicale Giuseppe Verdi di Alghero e le librerie Cyrano e Mondadori di Alghero.