Valdo di Nolfo, il poeta della politica

Candidato ad un posto da consigliere nella prossima giunta con la lista unitaria di “Sinistra In Comune”, Valdo di Nolfo, l’ex enfant prodige della politica algherese ci racconta e si racconta. Sogni, idee, progetti, soluzioni, per l’Alghero del futuro

«Eccomi!»
L’appuntamento era per le 10 della mattina, l’ho dovuto inseguire per tutta la giornata. «Scusami, ma siamo nel pieno della campagna elettorale» Si giustifica mortificato per l’ultima volta. Quando lo vedo arrivare lungo la ciclabile della passeggiata Bousquets con la sua Bianchina sono le 16:00 passate. A quell’ora il sole di fine maggio scalda; Valdo è sudato, affannato, ma sembra non pesargli. «Eccomi!» Mi sorride.

«Non faccio promesse, sanno di presa in giro»
Gli occhi si strizzano, gli zigomi si gonfiano, e i baffi scoprono il suo sorriso contagioso. Seduto sulla panchina, gli faccio notare che rispetto all’ultima volta è dimagrito. «In questo periodo si fanno tanti chilometri» Mi spiega «Un po’ a piedi e tanti in bicicletta. Da una parte all’altra della città, in continuazione, ad incontrare gente, parlare, spiegare, spiegare…» «Promettere» Aggiungo io. «No!» Mi corregge deciso. «Valdo non fa promesse, sanno di presa in giro». Cerca di sistemarsi i capelli e volge lo sguardo verso l’alto «Mi piace raccontare le mie idee, parlare dei progetti in essere, dei sogni che vorrei trasformare in proposte, ma non faccio promesse». Si ferma, mi guarda e mi sorride «Sono una persona che mette tutto se stesso in quello che fa; cresciuto a pane, sport, cultura, e politica; sono
le mie passioni! Sono un inguaribile sognatore, un passionale, ma non faccio promesse»

«I capelli? Non li taglio da 18 anni»
I capelli non ne vogliono sapere di stare al loro posto, lui ci armeggia con le mani dietro la nuca. «Sei cresciuto anche insieme a loro!» Lo provoco. Lui ride. «Sì, in effetti… non li taglio da 18 anni, ormai sono talmente lunghi che li devo portare in tasca!» Penso ad un modo di dire, ma mentre ride me li mostra. «So che dovrò tagliarli prima o poi, me ne sono convinto. E se non fossi candidato in queste prossime elezioni amministrative forse li avrei già tagliati» Mi confessa. «In genere tutti fanno il contrario» Osservo io. «Sì lo so, ma non volevo che la gente pensasse che li tagliavo solo perché ero candidato. Non sarebbe stato da Valdo. Quando li taglierò, sarà perché avrò maturato quella decisione con me e dentro di me, non per altro»

«Coerentemente di sinistra»
«Dimostri di avere coraggio» Gli dico. «Uno, a portarti dietro quella chioma; due, a candidarti con quello schieramento…» «Ma io sono di sinistra! Volevi che facessi come qualcun’altro?» Si infervora, storce il muso, mi guarda negli occhi «Sono figlio della generazione di Genova 2001 e delle lotte per la globalizzazione dei diritti e non solo dei profitti» Mi dice piccato «Sono entrato in consiglio comunale per la prima volta a 24 anni, con la lista di sinistra Alghero Viva; nel 2012 sono stato riconfermato. Per coerenza 5 anni fa non ho sostenuto la candidatura a sindaco di Mario Bruno e non sono stato eletto. Ma non potevo! In quella coalizione costruita con vari pezzi del centro-destra, vedevo un progetto “ammucchiata” utile solo a vincere le elezioni; non a governare»

«Abbiamo un progetto politico serio»
«Mi sembra di capire che tu stesso dia una valutazione negativa di quest’ultimo quinquennio amministrativo. Ma oggi ti candidi in una lista che sostiene Mario Bruno sindaco…» Non mi fa finire, sposta la mano in avanti «Aspetta! Quelle forze dopo aver gestito malissimo alcuni aspetti dell’amministrazione sono tornati nella loro casa natale!» Mi dice con forza. «Oggi, al contrario di 5 anni fa, abbiamo un progetto politico serio con un perimetro ben delineato, il centrosinistra, e un programma chiaro che ci porterà a vincere le elezioni e ad amministrare al meglio; senza tergiversare e senza discussioni inutili» Afferma convinto Valdo. «Per di più, sono candidato con una lista bellissima! Il progetto civico che unisce tutta la sinistra diffusa ad Alghero. Io che non ho una tessera di partito, ho lavorato insieme a Maria Graziella Serra e Giusy Piccone per costruire SINISTRA IN COMUNE. Una lista che già nella propria formazione dice tutto: un mix di esperienza e volti giovani, 12 uomini e 12 donne! In assoluto, quella con più donne tra tutte le iscritte alla competizione. L’unica vera novità in questa elezione, l’unica lista non presente nell’ultimo consiglio comunale!»

«Servizi sociali e sport, gestiti indegnamente»
«Quali sono gli aspetti gestiti male di cui parlavi e a chi ne attribuisci la responsabilità politica?» «È tutto abbastanza noto» Sorride, pesa le parole. «Servizi sociali e sport in primis: sono stati gestiti indegnamente dall’Udc e ora siamo in grave ritardo. Qui c’è da fare molto e voglio personalmente interpretare il cambio di passo. Per contro, abbiamo una buona base di partenza: La città è più pulita; raccolta differenziata ai massimi di sempre; abbiamo acquisito maggiore visibilità nazionale e internazionale; intessuto importanti relazioni…» Questa volta sono io ad interromperlo «Pensi che basti, Valdo?» «Certo che no!» «E allora come si fa? Hai una tua ricetta?» Mi guarda divertito, forse non dovevo usare questa parola, penso.

«Non ricette, ma obiettivi e sogni da trasformare in progetti»
«Non ho una ricetta» Ride ancora «Però ho degli obiettivi e qualche sogno da trasformare in progetto concreto» «Non ti vorrai sposare, per caso?» Azzardo, lui ride ancora. «Ho già la mia famiglia! Penso invece che vorrei rimediare ai danni fatti dall’UDC su sport e servizi sociali. Inoltre sogno una città che possa essere davvero ecologista. Sono una persona che usa la bicicletta tutti i giorni, e vorrei una città in cui le automobili fossero l’estrema ratio della mobilità» Guarda l’orologio, lo vedo preoccupato. «Devo andare, scusami. Ho una presentazione con i colleghi di lista e non posso mancare. Se mi raggiungi continuiamo dopo».

«Agevolare le auto elettriche e il plastic free»
Non mi piace lasciare le cose a metà, non ho scelta. Quando mi vede, mi viene incontro «Facciamo due passi? Ho bisogno d’aria» Accetto volentieri, passeggiamo per il centro storico, dirottiamo sui bastioni. Infine riprendiamo il discorso da dove l’avevamo interrotto. «Bisognerebbe agevolare il car sharing e incentivare l’uso di auto elettriche. Non sarebbe bello se all’ingresso della città ci fosse una colonnina comunale per le auto elettriche? O vivere in un città finalmente Plastic Free? Una rivoluzione culturale che l’ente pubblico dovrebbe portare avanti per primo. Solo così, si potrebbe poi chiedere agli esercizi pubblici di seguire l’esempio. Dire addio ai bicchieri e alle cannucce in pet da sostituire con materiali già esistenti, dando loro una premialità ambientale con una scontistica sulla tassa dei rifiuti»

«Garantire il diritto alla casa per tutti»
È una bella sera, l’aria adesso è fresca e Valdo si lascia andare «Allo stesso tempo mi piacerebbe impegnarmi per far sì che il diritto alla casa possa essere garantito a tutti. Cooperative, comunali, popolari; la casa in questa città dovrebbe diventare sempre più un diritto per tutti e insieme, un piano per calmierare gli affitti. Un concetto che è strettamente collegato ad un’altro tema che mi sta a cuore». Mi dice, ma si interrompe. Volge lo sguardo verso il tramonto, sotto di noi le barche beccheggiano fra gli scintillii dorati della darsena. Quando si volta, sembra ispirato. «Abbiamo il dovere di indicare la strada dello sviluppo economico e sociale di Alghero per i prossimi 20anni. Questo deve fare la politica! E non possiamo pensare al turismo come unica ancora di salvezza, come la panacea di tutti i mali. Tutte le monoculture sono un errore e lo è anche in questo caso» Me lo dice tutto d’un fiato. «Non possiamo rischiare la disneyficazione; la trasformazione della città in un parco giochi stagionale che poi abbassa la serranda a settembre. Il turismo è un’attività importante per l’economia della nostra città, ma deve essere veicolata in modo da crescere con equilibrio insieme a tutti gli altri settori, così da poter offrire ai residenti gli stessi benefici che offre ai suoi visitatori. Solo così le attività potranno stare aperte 12 mesi l’anno! Solo così si potranno creare le condizioni per far tornare i nostri figli, fratelli, cugini che sono andati via. Perché un giovane che torna, dopo essersi formato, vale più di ogni altra cosa»

«Una città multietnica»
Vicino a noi un gruppo di ragazzi inglesi schiamazzano per farsi un selfie. Due sono di colore, una ragazza ha i lineamenti asiatici, altri tre sono bianchi. Valdo li guarda e mi fa un cenno col capo «Vedi! Sogno anche una città multietnica! Alghero ha una storia meravigliosa di accoglienza: gli esuli istriani, i ferraresi; tanti di noi hanno avi arrivati da fuori; mio padre è siciliano. In questi anni Alghero dimostrato tanto in termini di inclusione sociale attraverso lo sport. Penso a Momo Sissoko nella Pallacanestro come a Oussman Fall con il Rugby. Ma non solo, io stesso ho celebrato la prima unione civile multietnica tra persone dello stesso sesso in Sardegna» Mi riferisce con lo sguardo carico d’orgoglio» Si è fatto tardi, ci dobbiamo salutare. E mentre mi avvio ripenso all’Alghero del futuro, quella disegnatami da Valdo: «Ecologica, sportiva, in cui la casa è un diritto per tutti, accogliente e a misura di cittadino».

Antonello Bombagi, 4 Giugno 2019