Una protesta unanime contro la Chiusura del Tribunale

Verrà riproposto tra gli argomenti all’ordine del giorno di lunedì, il tema della chiusura del Tribunale di Alghero che ieri ha visto riuniti fino a tarda sera in aula consiliare i rappresentanti dell’ordine forense, i sindacati degli ordini di polizia, polizia penitenziaria, carabinieri, le associazioni di categoria tra cui Confartigianato, Confcommercio, e il Centro commerciale Naturale oltre che gli interessati all’argomento. Un tema caldo, quello della giustizia, sentito dalla città di Alghero, non solo per la prospettiva della perdita dei servizi del giudice di pace, per i disagi che il trasferimento delle pratiche presso il tribunale di Sassari comporterà per i cittadini, con un conseguente aumento dei costi, ma anche e soprattutto in quanto antesignana della prossima chiusura di altri servizi fondamentali per il cittadino, come quella degli uffici dell’agenzia delle entrate, della sede dell’Inps, del comando dei vigili del fuoco e poi potrebbe toccare a chissà quali altri servizi della sanità pubblica, senza parlare delle ripercussioni sul territorio per la perdita di numerosi posti di lavoro.

Parole forti quelle del neo sindaco Stefano Lubrano, in apertura del consiglio, contro l’attuale politica del governo che sta applicando una serie di tagli ai servizi in maniera generalizzata. A dimostrazione dell’importanza dell’argomento sono intervenuti in aula anche i consiglieri regionali Mario Bruno, Carlo Sechi, Pietrino Fois e il deputato Guido Melis tutti concordi sul fatto che la funzione della giustizia risponda ai servizi del popolo tanto quanto la scuola e la sanità, perciò la necessità di trovare una soluzione al pur inattaccabile provvedimento di chiusura delle sedi distaccate. Sono state ben 220 le sezioni soppresse fino ad oggi per la questione dei costi, purtroppo senza distinzione tra le vere situazioni insostenibili e, al contrario, quelle di eccellenza. L’impressione è che lo Stato stia arretrando – dice il consigliere Maria Graziella Serra- intervenuta in aula con sintesi e chiarezza sulla questione- e la conseguenza di questo accentramento dei poteri è un impoverimento dei territori con la scomparsa graduale dei servizi, eliminati in nome di un risparmio e un’efficienza che non rispondono a una reale analisi delle esigenze del territorio e dei cittadini.

Tra le soluzioni individuate dal Comune di Alghero la sottoscrizione di un documento a firma del Comune da presentare a Roma per portare avanti la protesta, che verrà approvato lunedì in seduta di Consiglio. Sotto il profilo giuridico sarebbero sostanzialmente tre gli appigli su cui far leva per impugnare i decreti approvati da appena pochi giorni. Innanzitutto la considerazione che il Decreto Legislativo in questione consente un anno di proroga entro il quale gli uffici giudiziari possono far partire lo stesso decreto, si tratterebbe quindi di mantenere le posizioni durante questo tempo facendo in modo che la circolare e il parere chiesto agli avvocati e ai giuristi abbia in più il supporto della voce della città; in secondo luogo l’art.8 prevede la possibilità del mantenimento dell’apertura degli uffici per almeno cinque anni , infine la questione dell’eccesso di delega in vista del fatto che i tagli, applicati a colpi di mannaia, non hanno tenuto conto dei criteri e dei parametri contenuti nel decreto.

29 Settembre 2012