Sassari: canili non più lager ma scuole di riabilitazione

Il canile non sarà più un lager ma diventerà il luogo in cui i cani ospiti saranno educati a diventare ottimi co-terapeuti. E’ un progetto molto interessante che vede protagonisti i nostri amici a quattro zampe, che sono stati meno fortunati di altri e che si trovano per diversi motivi nei canili. E’ un progetto di ricerca quello che vi raccontiamo, nato dalla dottoressa Paola Nicolussi, direttore sanitario dell’IZS ed esperta di benessere animale in collaborazione con la facoltà di Veterinaria. “Da quando, nel ’91, è stata promulgata la legge in materia di animali da affezione ed è stata istituita l’anagrafe canina, sono cambiate molte cose” ha spiegato la dottoressa Nicolussi , evidenziando alcuni passaggi.

“Anzitutto sono stati vietati la soppressione dei cani vaganti e il loro impiego nella sperimentazione, e poi è stata disposta la costruzione di canili rifugio per la gestione dei randagi. Con il tempo, però, in gran parte d’Italia, queste strutture sono diventate dei luoghi di detenzione in cui gli animali trascorrevano tutta la vita, in condizioni di sovraffollamento e con carenze dal punto di vista igienico-sanitario. Perciò abbiamo pensato di realizzare un monitoraggio nel canile comunale di Sassari e, nel contempo, di mettere in pratica un programma di educazione sanitaria per sensibilizzare gli studenti e favorire l’adozione degli animali, con percorsi mirati anche alla pet teraphy”.

Durante il progetto, svolto tra il 2010 e il 2012, sono stati esaminati più di 200 cani del canile municipale di Sassari. Su di essi sono state eseguite analisi di laboratorio e visite comportamentali per valutarne lo stato fisico e facilitarne il rientro in una famiglia adottiva. Il passo successivo è stato la compilazione di una scheda comportamentale (etogramma), che ha permesso di assegnare a ciascun cane una categoria di adottabilità: da quella più alta, per i quattro zampe facili da gestire, a quella più bassa, per cui è richiesta la disponibilità di un padrone esperto. Tra i cani analizzati, alcuni sono stati selezionati per la “missione” di co-terapeuti destinati alla pet-terapy e dopo un periodo di addestramento. Parallelamente gli esperti dell’IZS hanno tenuto delle lezioni di educazione sanitaria nelle scuole elementari e medie di Sennori e Sorso (progetto “Romangia a misura di bambino”) e illustrato alcune linee guida per l’adozione e la cura del cane. “Speriamo che questo primo progetto -conclude la dottoressa Nicolussi- possa aprire la strada verso la programmazione di percorsi educativi nelle varie strutture della Sardegna».

1 Luglio 2013