Ricatti a luci rosse

Tra i 4 indagati ci sono anche due sardi. Pedofili veri e propri che ingannavano ragazzine minorenni.

Tra i 4 indagati ci sono anche due sardi.  Pedofili veri e propri che ingannavano ragazzine minorenni, le ricattavano in cambio di messaggi con immagini a luci rosse. Una vergognosa vicenda smascherata dai carabinieri che hanno incastrato 4 persone. Adolescenti ignare e spaesate, che per una foto semi nude erano costrette a mentire a tutti anche alla famiglia. Le incastravano dicendo loro che se non avevano altre foto nude le mettevano in rete, diffamandole. Un indagine che ha messo in luce la parte sporca , malata della gente che usa i social network come metodo di ricatto; un’ inchiesta venuta allo scoperto con indagini  del pm di Cagliari Rita Cariello e dai militari della compagnia di Dolianova al comando del capitano Davide Colajanni. Due dei quattro indagati infatti sono sardi: si tratta di Giorgio Caredda, 66 anni di Senorbì e Mario Lucio Licheri, 58 anni di Bidonì. Prima la presentazione, poi le lusinghe e l’invito a spogliarsi. La ricompensa? Ricariche telefoniche da 10 o 20 euro, ma una volta che le adolescenti cadevano nella rete (tantissime le sarde, almeno 23) scattava il ricatto: o ci mandi altre foto o diffondiamo quelle che abbiamo sulla rete e tra i tuoi amici.  Nelle indagini altre persone smascherate e tantissimi le ragazzine che sono cascate nella trappola dei veri pedofili.

 

redazione, 24 Febbraio 2014