Punta Giglio, Tedde: “chi risarcirà i danni d’immagine?”

l'ex sindaco di Alghero Marco Tedde commenta le ultime dichiarazioni di Tozzi: "in un pezzo a sua firma pubblicato su La Stampa aveva definito il progetto di Punta Giglio un ecomostro e oggi invece lo assolve"

“Giravolta olimpionica di Tozzi che oggi ammette  che a Punta Giglio non ci saranno ecomostri, ma che l’errore è stato mettere a bando la struttura”. Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde commenta le ultime dichiarazioni di Tozzi: “in un pezzo a sua firma pubblicato su La Stampa aveva definito il progetto di Punta Giglio un ecomostro e oggi invece lo assolve”.

“Ma chi risarcirà i danni all’immagine causati al Parco di Porto Conte e al sistema turistico algherese da quelle improvvide dichiarazioni? -si chiede l’esponente politico di F.I-.” Tedde ribadisce ancora una volta che oggi non servono polemiche tanto inutili quanto stucchevoli tese a chiudere le porte della stalla quando i buoi sono scappati. “Dove erano i partiti che oggi protestano allorché nel 2017 l’Agenzia del Demanio pubblicò il bando e nel luglio del 2018 la postazione antiaerea di Punta Giglio venne affidata gratuitamente in concessione per nove anni più nove ad una cooperativa. Solo F.I. allora protestò duramente -ricorda l’ex sindaco-.”

FI protestò – ricorda Tedde – “perché riteneva logico sdemanializzare le postazioni militari realizzate nella seconda guerra mondiale lungo le falesie di Punta Giglio, al fine di trasferire le strutture alla Regione Sardegna, come prevede il nostro Statuto,  che a sua volta avrebbe dovuto cederle ad un prezzo simbolico al Comune di Alghero che successivamente le avrebbe date in uso al Parco di Porto Conte”. Questo era il percorso convenuto dall’allora sindaco Tedde  con il sottosegretario della difesa Cossiga.

Le strutture militari dismesse avrebbero dovuto essere  utilizzate sulla base di progetti specifici di riconversione, quali punti di avvistamento per gli uccelli, centro di educazione ambientale, punti di ristoro, riferimenti museali ma anche per una ricettività di nicchia che avrebbe potuto  consentire al Parco forme di autofinanziamento. Un obiettivo indispensabile se è vero, come sostenuto da sempre e da tutti, che il grande parco naturale della Riviera del Corallo oltre che una riserva naturalistica è in grado di determinare ritorni di natura economica. Lo Stato sbagliò allorché nel 2017 decise di affidare le strutture ai privati. “Ma lo fece nel silenzio complice di troppi, oggi vanamente ciarlieri -chiude Tedde.”

10 Agosto 2021