Marco Zoppi: in caso di responsabilità medica il professionista può tutelare il patrimonio familiare con un trust

Responsabilità medica: le novità introdotte dalla Riforma Gelli

Il tema della ‘’responsabilità medica, che viene chiamato in causa per dirimere i contenziosi giudiziari tra medici e pazienti nei casi in cui questi ultimi lamentino un danno cagionato dall’imperizia o dall’errore del professionista, è stato centrale nel dibattito politico degli scorsi mesi.  A Marzo del 2017, l’introduzione della Riforma Gelli ha chiarito nuovamente i confini, ribadendo la differenza esistente tra la responsabilità professionale extracontrattuale dei medici e quella civile contrattuale delle aziende socio-sanitarie. Queste ultime, inoltre, sono state obbligate, come lo sono i medici sin dal 2012, a sottoscrivere un contratto assicurativo che tuteli i pazienti.

Responsabilità medica: il patrimonio del professionista può essere protetto adeguatamente?

Questo nostro approfondimento nasce non già da esigenze di escursione della posizione dell’ipotetico paziente danneggiato, bensì dalla opposta esigenza di analizzare la situazione del professionista che, pur dovendo giustamente rispondere dei propri errori, ha tutto il diritto di prepararsi “strategicamente” a tale evenienza, evitando che a patire le conseguenze di un eventuale contenzioso sia la sua famiglia.

La voce dell’esperto di Finanza e Trust: Marco Zoppi

Ci siamo così avvalsi del prezioso supporto offertoci dal Dottor Marco Zoppi, due volte Premio Fee Only come miglior advisor fiscale indipendente e fondatore di Global Capital Trust. Marco Zoppi è esperto di Trust e promuove il suo impiego nel mondo con importanti opere di sensibilizzazione: recente, in questo senso, è il roadshow che ha percorso in Cina.

Dott. Marco Zoppi, perché i Medici sono così esposti al rischio di controversie legali con i loro assistiti?

‘’Più di altri professionisti che prestano la loro opera in altri settori, il medico risulta esposto al rischio di dover far fronte a controversie legali che lo contrappongono ai suoi assistiti: la professione medica segue la logica statistica, pur poggiandosi su basi scientifiche. In pratica, i risultati di un piano terapeutico adottato per un paziente possono non essere gli stessi per altri. Non è un caso se negli ultimi 5 anni il numero di denunce operate a carico dei Medici e depositate presso il Tribunale di Roma siano praticamente triplicate.

Anche per questo motivo, oggi, l’intero movimento medico riconosce l’opportunità di proteggere il proprio patrimonio familiare dai rischi che un obbligo di risarcimento potrebbe comportare’’.

Dott. Marco Zoppi, il notevole aumento dei contenziosi medici determina l’opportunità di tutelare il patrimonio del professionista. Si può agire efficacemente per ottenere questo risultato?

“Negli anni scorsi si è potuto far fronte a questa situazione proponendo ai professionisti del settore medico alcune specifiche polizze assicurative che, purtroppo, alla luce dello sviluppo del loro contesto di applicazione, si sono ben presto rivelate non del tutto efficaci. Ora che i limiti delle polizze si sono manifestati, esponendo numerosi professionisti, il tema della protezione patrimoniale è di viva attualità’’.

I numerosi limiti delle assicurazioni consigliano di avvalersi di strumenti di diversa natura: cosa propone Marco Zoppi?

“Ogni giorno ho modo di accrescere le mie competenze in materia di protezione patrimoniale grazie ai progetti seguiti con la mia Trust Company (Global Capital Trust è attiva in una costante azione di promozione del trust in tutto il mondo, ha sedi in Svizzera, Lussemburgo e Cina, e dispone un’avanzata expertise di fiscalità internazionale) e pertanto posso proporre una soluzione pratica, efficace ed innovativa in grado di porre rimedio ai grandi limiti delle polizze.

Con l’avvio di un trust, infatti, si perviene automaticamente all’obiettivo di tutelare il proprio patrimonio da ogni tipo di rivalsa esterna: a garantire questo risultato è la natura segregativa dell’istituto, che protegge i beni in esso conferiti come una cassetta di sicurezza farebbe con i preziosi riposti al suo interno.

L’effetto segregativo viene, naturalmente, riconosciuto solo nel caso in cui il trust venga stipulato in bonis. Altri aspetti di carattere tecnico riguardano invece la natura del trust, che deve avere carattere discrezionale ed irrevocabile e non può essere autodichiarato.

Dott. Marco Zoppi, il Trust assicura al professionista anche di qualche altro beneficio? 

“Altri vantaggi connessi all’uso del trust si sviluppano in chiave fiscale: il trust Immobiliare, per esempio, sconta la sola tassa di donazione e successione pari al 4% del valore catastale. I valori ai quali si fa riferimento non sono aggiornati e risultano decisamente convenienti. A questo quadro si aggiungono inoltre le garanzie rese possibili dall’applicazione di una franchigia di un milione di euro per ognuno dei beneficiari.

I vantaggi attualmente esistenti sono però prossimi a ridursi: l’Italia dovrà presto adattarsi alla tassazione media europea, elevando i suoi tassi almeno fino al 25% della media continentale.

Il momento, dunque, è ancora valido: quanti intendessero conferire il loro immobile in un trust devono affrettarsi: ancora adesso, infatti, è possibile beneficiare di una leva fiscale successoria molto conveniente che sgrava i beneficiari da oneri di riscatto’’.

Grazie dott. Marco Zoppi per averci aiutati a inquadrare correttamente questi concetti e per averci fornito un quadro più esaustivo riguardo ai vantaggi dati dall’impiego del trust.

“Grazie a Voi e buon lavoro’’.

2 Febbraio 2018