«Linee guida Puc, nessuna strategia ma semplice regolamento edilizio»

L'opinione di Stefano Lubrano, Presidente di Patto Civico Alghero

Il contenuto della bozza relativa alle linee guide sul PUC presentate lo scorso 30 aprile dall’amministrazione comunale destano più di una perplessità. Trattandosi di linee guida ci saremmo aspettati la presentazione delle strategie, la definizione dello sviluppo di Alghero da qui a vent’anni; di fatto il contenuto di questo documento appare più un regolamento edilizio che non la rappresentazione delle idee strategiche che la l’amministrazione comunale deve indicare per Alghero. Rileviamo, ad eccezione di un riferimento davvero marginale, la sorprendente assenza di riferimenti sostanziali e formali al piano strategico Alghero – 2020, a cui hanno lavorato cittadini, associazioni, onlus, amministratori, e la stessa facoltà di Architettura; questa mancanza appare di fatto incomprensibile se si pensa che anche l’ amministrazione comunale attualmente in carica richiama il piano strategico nelle proprie delibere di giunta perfino per cose minime, come le recite scolastiche.

Ci chiediamo come sia potuto accadere che per il più importante degli strumenti di pianificazione di una città come il PUC non vi sia un riferimento sostanziale al Piano strategico nato da un momento di grande confronto cittadino a tutti i livelli, e ci si chiede come mai, viste le dichiarazioni del sindaco in avvio di mandato, non appaia un coinvolgimento di Architettura fin dalla stesura delle linee guida, coinvolgimento che sicuramente avrebbe contribuito ad interpretare al meglio, attualizzandoli, i contenuti del piano strategico Alghero 2020 per la definizione di una prospettiva per la città. Riqualificare e rigenerare abitazioni e quartieri, sono interventi edilizi che nulla hanno a che vedere con un piano urbanistico. Tali interventi riguardano sostanzialmente i privati, su cui graverebbe il costo degli stessi, e sulla comunità intera graverebbero i costi dei progettisti dalle “esperienze internazionali”, che farebbero progetti di riqualificazione sul patrimonio edilizio privato visto che non si indicano gli spazi pubblici su cui si intende intervenire dal punto di vista urbanistico nè vi sono riferimenti alle infrastrutture esistenti nè di nuove da programmare. E proprio sulle infrastrutture non vi è alcun cenno, e questa è una grave mancanza a cui auspichiamo l’amministrazione comunale vorrà porre rimedio, proprio per il forte carattere strategico delle stesse.

Non è infatti segnalata alcuna idea sul Porto e sull’Aeroporto, ed appare abbandonata l’idea di un collegamento con metropolitana leggera tra Alghero e l’aeroporto stesso, come completamento del futuro e certo collegamento tra l’aeroporto e Sassari, con il risultato che chi arriva sullo scalo di Fertilia e vorrà utilizzare mezzi pubblici potrà facilmente raggiungere Sassari, mentre per raggiungere Alghero dovrà affidarsi al trasporto su autobus. Per lo sviluppo si spendono diversi passaggi sull’idea di dare slancio al settore agricolo, un settore sicuramente a cui ridare valore. Non capiamo però perchè si pensa esclusivamente ai territori della bonifica, notoriamente in difficoltà per gli eccessivi frazionamenti che non consentono agli operatori del settore di competere sul mercato a causa di una capacità produttiva ridotta (pochi ettari per operatore) e non si considera in maniera chiara ed ampia l’enorme potenzialità che in tal senso darebbero i terreni e le infrastrutture di Surigheddu e Mammuntanas, i quali vengono citati solo con breve richiamo ad un ipotetico “piano di rinascita” ma che anzichè essere visti come fondamento del recupero della produttività agricola e come formidabile sostegno alle produzioni dei terreni dell’ area della bonifica vengono associati a zone di interesse ambientale, alla stessa stregua del Calich, della Rete Ecologica Comunale ed alle Aree Protette, quasi a determinarne più una destinazione meramente “ambientale” , cioè di tutela, e non “produttiva” a discapito quindi del loro sviluppo. Anche sul turismo le linee guida non esprimono alcuna strategia.

Non vengono infatti indicati a quali turismi, a quale domanda la città si dovrebbe rivolgere da qui a vent’anni, e quali di conseguenza potranno essere gli interventi a cui le strutture ricettive vecchie e nuove dovranno orientarsi per i propri investimenti, posto che ad oggi non vi sono opportunità di sviluppo, nemmeno per realizzare solo servizi, per le strutture ricettive ubicate sulla fascia dei 300 mt, come stabilito dal Consiglio Regionale con la recente approvazione della nuova L.R. 8 del 23 aprile scorso. Turismo congressuale, croceristico, sportivo (ad es.: golf, cicloturismo, sport acquatici), del benessere, nautico, culturale, naturalistico, questi sono i macrosettori da cui far discendere specifiche indicazioni da riportare nelle linee guida e non un semplice trafiletto con il quale si auspica l’apertura tutto l’anno. Fra le righe di questo documento leggiamo l’intenzione dell’amministrazione comunale di sostenere l’offerta di tipo extra-alberghiero con l’eventuale utilizzo del patrimonio abitativo del lido o delle case oggi non vendute, dando l’idea di puntare su una domanda dalla capacità di spesa medio-bassa ed aumentando le criticità derivate dalla ricettività abusiva, su cui è colpevolmente inerte.

Anche sulla mobilità restiamo perplessi, perchè di fatto si cita la realizzazione del piano del traffico, che è assolutamente indipendente dal PUC. Le linee strategiche dovrebbero indicare quali siano le idee di intervento per una diversa concezione degli spostamenti in città; non si fa riferimento alla pianificazione di interventi infrastrutturali, non si immaginano iniziative anche coraggiose come quella magari di candidare Alghero da qui a 15 anni come la città “oil free” con il progressivo passaggio all’utilizzo di mezzi elettrici sia pubblici che privati. Auspichiamo vi possa essere un’ importante correzione da qui a fine maggio sulla impostazione di questo documento che di fatto non esprime alcuna visione, alcuna prospettiva, alcuna strategia ma dei semplici interventi per cui un PUC risulta assolutamente inutile.

Stefano Lubrano, 14 Maggio 2015