«Linee guida Puc approvate da una risicata maggioranza»

L'opinione del segretario cittadino del Partito Democratico

I toni trionfalistici con i quali il sindaco e la maggioranza di centro sinistra destra annunciano l’approvazione delle linee guida del P.U.C. sono la conferma della distanza tra il mondo reale e quella virtuale che viene raccontata da una straripante organizzazione comunicativa. La fragilità della struttura amministrativa è caratterizzata dalla inconsistenza numerica a favore di un atto politico di rilevante interesse collettivo. La maggioranza, infatti, ha registrato 13 voti, ne mancano 2, più quello favorevole del consigliere del movimento 5 stelle, fulminato sulla via dell’accoglimento dell’emendamento sull’abbattimento delle barriere architettoniche, previste peraltro dalla normativa.

Dunque 14 voti per l’approvazione su 24 consiglieri, non certo un successo. Il consiglio comunale del 4 agosto concluso all’alba, in un clima da prima Repubblica, approva un generico elenco di principi a cui seppur in piccola parte pone rimedio , con contenuti, l’approvazione di 10 emendamenti presentati da Forza Italia. Alcuni di questi emendamenti, aprono alla possibilità di scelte mirate. Ad esempio il 2°, tende a compensare il deficit dei servizi ( 18 mq ad abitante) reperibili in altre zone di espansione. Ciò potrebbe consentire un ulteriore addensamento volumetrico nelle aree centrali , magari aree destinate a servizi dal P.R.G. e decentrare questi in zone periferiche. Per capirci ; i parcheggi del litorale da ubicare a Montagnese.

In definitiva gli emendamenti di Forza Italia tendono a confermare il P.U.C. presentato dalla giunta Tedde, con l’orologio dell’urbanistica fermo al 2006. Il solito mantra della partecipazione e condivisione che accompagna l’oramai mitico cronoprogramma, registra in realtà l’accoglimento di alcuni aspetti marginali delle proposte dei 4 comitati regolarmente costituiti nelle borgate. Le decisioni quelle vere saranno assunte come al solito da una ristrettissima cerchia di persone e le generiche linee guida in realtà altro non sono che un foglio bianco, nel quale i contenuti, stando al cronoprogramma si materializzeranno nell’arco di un anno. Per la genericità e la mancanza di una visione complessiva dello sviluppo armonico del territorio i consiglieri del Partito Democratico hanno fatto mancare il loro voto favorevole preferendo la non partecipazione.

Mario Salis, 10 Agosto 2015