Il villaggio di Sant’Imbenia presto aperto agli archeologi

Riprendono le indagini archeologiche nel villaggio nuragico di Sant’Imbenia, uno dei più importanti siti archeologici della Sardegna e di tutta l’area del Mediterraneo occidentale. Oggi a Sant’Anna il sindaco Stefano Lubrano ha sottoscritto la convenzione con l’Università di Sassari e la Soprintendenza ai Beni archeologici per procedere alla ripresa delle ricerche dopo alcuni anni di interruzione. Il documento che dà il via alle nuove indagini archeologiche è stato sottoscritto dal Sindaco, anche nelle sue funzioni di presidente del Parco di Porto Conte, dal Soprintendente ai beni Archeologici Marco Edoardo Minoja, dal Presidente della Fondazione Meta Cristian Sanna, alla presenza di Daniela Rovina e Marco Rendeli, rispettivamente responsabile degli scavi a Sant’Imbenia e rappresentante dell’Università di Sassari. Presenti gli Assessori alla programmazione Alma Cardi e alla Cultura Romina Caula.

Il villaggio di Sant’Imbenia è con tutta probabilità il primo insediamento indigeno nell’Isola ad essere stato interessato da scambi commerciali con fenici e greci in età arcaica ( IX – VIII sec. a.C. ). “Il sito – spiega il sindaco Stefano Lubrano – ha quindi una rilevanza straordinaria per tutta la comunità scientifica internazionale L’Amministrazione dunque ha ritenuto strategico in questa nuova fase di svolta per la valorizzazione del patrimonio archeologico coinvolgere la Fondazione Meta e il Parco di Porto Conte, per renderli partecipi della programmazione delle attività inerenti la valorizzazione e la promozione del sito archeologico”.

L’interesse per il sito archeologico, testimone della storia della Sardegna e del movimento coloniale fenicio o greco nel Mediterraneo antico, ha già mosso gli studiosi di una prestigiosa università degli Stati Uniti che hanno avviato in contatti con l’Università di Sassari per definire visite e periodi di studio. A fine giugno è prevista inoltre la visita dei Rettori delle Università delle isole del mondo, che giungeranno a Sant’Imbenia per approfondire le esperienze scientifiche. A metà luglio, inoltre, è in programma la giornata degli scavi aperti che convoglierà nel sito archeologico di Porto Conte gli studiosi di tutta Italia.

La convenzione tra Comune e gli enti coinvolti prevede una serie di attività che dovranno portare al raggiungimento di obiettivi programmatici quali la promozione congiunta delle ricerche e degli studi; la collaborazione tra Università, Soprintendenza, Comune, Meta, Parco di Porto Conte alle campagne di scavo e al restauro di reperti; la partecipazione degli studenti alle attività di scavo; l’impegno ad acquisire fondi per la creazione di materiale divulgativo; la ricerca di forme di collaborazione con enti internazionali per rendere Sant’Imbenia centro a vocazione europea e mediterranea.

Per gli assessori Alma Cardi e Romina Caula, l’occasione è importante: “Gli enti coinvolti in questa nuova fase di valorizzazione delle risorse del territorio – concordano – avranno l’obiettivo comune di realizzare un’iniziativa di grande respiro culturale che possa avvalersi della reciproca collaborazione e degli strumenti più innovativi per la diffusione e valorizzazione di questo importantissimo elemento capace di catalizzare l’interesse internazionale e quindi di nuovi flussi di visitatori”.

La straordinarietà dei ritrovamenti, soprattutto reperti in ceramica, lo rende uno dei monumenti più importanti presenti in Sardegna. A giungo inizieranno le nuove indagini che si protrarranno per due mesi circa, così per i cinque anni a seguire previsti dalla convenzione, per poi consentire la fase di analisi, studio e divulgazione dei risultati.

19 Aprile 2013