Entrate: Senato svincola 2 miliardi di euro

Un investimento da due miliardi di euro pronto a rientrare nella tesoreria sarda. Il senato ieri con 201 favorevoli, 50 astenuti e nessun contrario, ha approvato l’emendamento che all’improvviso ha «liberato la Sardegna dai vincoli di spesa». Vincoli che entro 120 giorni dalla pubblicazione della legge, il ministero dell’Economia e la Regione dovranno ricontrattare fino ad adeguarle alle maggiori entrate fiscali riconosciute all’isola nel 2006. L’isola avrà dalla sua un tesoretto che si aggira intorno a due miliardi di euro e che potrà investire appena sarà siglato il nuovo Patto. Sono i quattro senatori del Pd – Silvio Lai, primo firmatario, Ignazio Angioni, Giovanni Lugi Cucca e Luigi Manconi – uno del Pdl, Emilio Floris, e uno di Sel, Luciano Uras, che seppure non fa parte della maggioranza, quella delle larghe intese, anche lui si è impegnato per la causa comune.

Oggi l’emendamento passerà alla Camera e salvo sorprese o decisioni improvvise, che potrebbero essere prevedibili, la legge avrà valore a tutti gli effetti. Dal 2009 in buona sostanza è accaudto che alla Sardegna è stato imposto di rispettare un tetto di spesa massima in riferimento alle vecchie entrate e non alle nuove. Basti vedere nel dettaglio: il tetto, al netto della spesa sanitaria, che è di 3,2 miliardi, per la Sardegna era di 2,5 miliardi, mentre nella realtà, grazie alle superentrate, sarebbe dovuto essere di 3,2 miliardi. La nuova legge questa differenza in difetto che deve rientrare alla Sardegna sarà restituita e sopratutto reinvestita. Il plauso è per tutti i nostri rappresentanti che in questa situazione hanno saputo dimostrare al di la di appartenenze politiche, di mettere in primo piano il bene dell’isola.

5 Giugno 2013