Colleziona denunce e arresti: espulso dall’Italia

Nella giornata di ieri, l’Ufficio Immigrazione di Sassari ha eseguito il provvedimento di espulsione emesso a carico di un cittadino senegalese, G.A. di 34 anni, venditore ambulante, arrivato illegalmente in Italia nel 2000 sottraendosi ai controlli di frontiera. L’uomo è stato rintracciato nel territorio nazionale nel 2002 e, vista la sua condizione di irregolarità, era stato espulso con provvedimento del Prefetto di Sassari. Tuttavia G.A. non aveva mai ottemperato all’ordine di abbandonare lo Stato Italiano e negli oltre dieci anni di presenza sul territorio era stato più volte arrestato per la permanenza illegale e per reati contro il patrimonio.

Di recente ha avuto una relazione con una donna italiana finita in maniera burrascosa: l’uomo era infatti stato denunciato diverse volte per minacce. A causa di tali querele il cittadino straniero era stato arrestato e successivamente gli era stata comminata la misura del divieto di dimora a Sassari, luogo di residenza della donna. Il comportamento dell’uomo non è col tempo cambiato, al punto che le tante denunce susseguitesi hanno messo in preallarme gli inquirenti per l’incolumità della donna. A seguito di ciò, il Questore di Sassari ha emesso a carico dello straniero un decreto di ammonimento ai sensi della vigente normativa sullo stalking.

Poco tempo dopo G.A. è stato nuovamente arrestato e il Giudice ha decretato il suo stato di pericolosità sociale emettendo, nei primi giorni di Gennaio, la misura di sicurezza della libertà vigilata. L’Ufficio Immigrazione della Questura, considerata la condizione del soggetto e valutata la sua posizione nel territorio italiano, ha eseguito l’espulsione ai sensi della vigente normativa per i soggetti pericolosi, provvedendo ad accompagnarlo direttamente a Dakar.

L’attività compiuta e il passo finale dell’espulsione dello straniero, sono l’esito di un percorso volto alla volontà di allontanare dal territorio dello Stato gli stranieri che, non solo entrano illegalmente in Italia e non si dedicano ad alcuna attività lavorativa, ma manifestano ripetute condotte di illegalità e di inosservanza delle leggi dello stato in cui vivono, danneggiando, con il loro comportamento, la credibilità di tutti quegli stranieri che si sono invece integrati in Italia e conducono una vita regolare e onesta.

28 Marzo 2013