Caso Posidonia, botta e risposta Bruno-Tedde

"Noi la spiaggia di San Giovanni la libereremo" dice il sindaco, tornando indietro al 2007. Replica del consigliere regionale: "In otto anni ha avuto il tempo per trovare soluzioni"

“Marco Tedde se ne faccia una ragione: lui i cumuli di posidonia li ha messi e noi li elimineremo. Indietro non si torna. Gli uffici sono pronti a perfezionare il conferimento in un impianto autorizzato”. Così il sindaco Mario Bruno replica al consigliere regionale di Forza Italia, che aveva commentato lo stop arrivato dal Comune di Sassari al conferimento a Scala Erre.

“È invece urgente cambiare normativa perché altrimenti risulta difficile utilizzare la posidonia in agricoltura e come sottoprodotto, ed è un paradosso portarla in discarica come quest’anno in parte faremo, con aggravi di spese e maggiori costi. Tedde invece di abbaiare alla luna perché non si è fatto parte attiva nei suoi ruoli istituzionali comunali e regionali? Che faccia tosta. In ogni caso noi la spiaggia di San Giovanni la libereremo. E il cantiere è già in atto” conclude Bruno.

Immediata la controreplica di Tedde. “Oggi il sindaco Bruno certifica che lo sprezzo del ridicolo non appartiene al suo bagaglio culturale” scrive in una nota il candidato algherese alle prossime Regionali, secondo il quale con le ultime dichiarazioni Bruno tenta di attribuire la responsabilità delle abnormi quantità che deturpano il paesaggio del Lido di San Giovanni alla Giunta Tedde che in quel sito nel 2007 posizionò limitati cumuli di posidonia. “E’ inutile che continui con queste tristi litanie. Se nel 2007 furono stoccati temporaneamente limitati quantitativi di posidonia, è evidente che in questi 8 anni – in cui gli accumuli sono cresciuti in modo esponenziale – Bruno direttamente o per interposta persona ha amministrato Alghero. Avrebbe avuto quindi il tempo, anche troppo,  per trovare soluzioni -denuncia Tedde-.  Purtroppo, giunto al crepuscolo del suo mandato, da gli ultimi colpi di coda mediatici. Gli chiediamo sommessamente di lavorare per la città piuttosto che continuare ad infestare l’etere con indigeste panzane alle quali nessuno crede” chiude Tedde.

13 Febbraio 2019