Carcere Alghero, la Polizia Penitenziaria è allo stremo
Dopo l’afflusso da Regina Coeli, la Casa di Reclusione crolla sotto il peso di sovraffollamento e organici decurtati. I sindacati: "Meno della metà degli agenti necessari".
La Casa di reclusione di Alghero è al collasso. La già precaria situazione interna è drasticamente peggiorata a seguito del recente trasferimento di un contingente di reclusi provenienti da Roma, dopo il crollo strutturale che ha interessato parzialmente il tetto del penitenziario di Regina Coeli. Questo afflusso inatteso ha innescato una crisi di sicurezza e gestione che sta mettendo a dura prova l’istituto sardo.
Le sigle sindacali del Corpo di Polizia Penitenziaria (OSAPP, CON.SI.PE. e CNPP/SPP) hanno immediatamente sollevato il caso. Attraverso una missiva congiunta inviata al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, i Segretari Regionali denunciano apertamente la carenza strutturale di organico, fattore che – a loro dire – compromette in maniera inaccettabile sia la sicurezza interna sia la tutela del personale in servizio.
I dati forniti dalle rappresentanze sindacali dipingono un quadro allarmante. Ad oggi, la struttura ospita 170 detenuti, superando di 14 unità la capacità regolamentare stabilita in 156 posti. A questo sovraffollamento si aggiunge la drastica riduzione dell’organico. Sebbene la pianta organica preveda 79 agenti, la presenza effettiva si attesta a sole 69 unità. Una cifra già insufficiente che si riduce ulteriormente a causa degli impegni fissi e delle assenze: dieci agenti risultano quotidianamente assenti per cause giustificate, diciassette sono impiegati in ruoli fissi, e altri sei sono assegnati al delicato Nucleo Traduzioni e Piantonamenti. Il risultato è che soltanto 36 agenti sono effettivamente impiegati nella copertura dei turni di servizio, un numero ben inferiore alla metà del fabbisogno reale.
Un ulteriore elemento di forte preoccupazione è rappresentato dalla tipologia dei nuovi detenuti giunti dalla Capitale. Le organizzazioni sindacali evidenziano che i trasferiti appartengono a un circuito detentivo non compatibile con il profilo trattamentale specifico della Casa di reclusione di Alghero, aumentando il livello di complessità gestionale e di potenziale tensione. Per fronteggiare l’emergenza, i sindacati hanno avanzato una richiesta perentoria: l’immediata assegnazione temporanea di rinforzi di personale, unica via per ristabilire un accettabile livello di sicurezza.


















