Bruno e Udc, ritorno di fiamma? PD alla finestra

Maggioranza senza numeri nelle ultime sedute del Consiglio, il sindaco prova a chiudere l'accordo con i centristi. Difficile l'ingresso del Partito Democratico

A distanza di mesi, poi neanche tanti, Mario Bruno e il partito che è stato determinante per la vittoria delle elezioni di due anni fa sono pronti a tornare insieme. “Per il bene della città” verrà probabilmente detto ma non possono passare inosservati i durissimi botta e risposta di fine 2015. Con i centristi, in primis Antonello Usai, che parlavano di “podestà” (riferendosi evidentemente a Bruno) e di scelte prese senza confrontarsi con gli alleati. I tre consiglieri comunali e i due assessori di riferimento, Ansini e Bamonti, sbatterono la porta. Lelle Salvatore lo fece qualche mese prima, ufficialmente per motivi personali. Allora l’Udc contestava la scelta di aumentare la tassa di soggiorno (nel frattempo è intervenuta la Corte dei Conti) ma anche il tanto discusso regolamento sul suolo pubblico e l’occupazione dell’ex caserma. Da allora nulla è cambiato, viene quindi da chiedersi cosa sia accaduto nei rapporti tra Bruno e il partito centrista che, secondo voci insistenti, sarebbe pronto a rientrare.

E il Partito Democratico? L’accordo sembrava cosa fatta, lo scoglio dell’azzeramento di Giunta superato, ma nonostante le recenti riunioni avvenute a Sassari alla presenza dei vertici provinciali e regionali le posizioni sono ancora un po’ distanti. Eppure il capogruppo democratico, Mimmo Pirisi, assieme ai due consiglieri dell’Udc, Marino e Loi, nelle ultime sedute del Consiglio ha garantito il numero legale. Assenti, invece, Daga sulla sponda democratica e Pulina in quella centrista. Sintomi di un malessere all’interno dei rispettivi partiti, con pareri contrastanti sulla eventualità di un ingresso in maggioranza? Oppure solo un caso fortuito?

14 Aprile 2016