«No alla soppressione dell’Autorità portuale per il Nord Sardegna»

Appello del sindaco Nicola Sanna al mondo politico isolano perché si eviti la soppressione .

«Difendete il Nord Sardegna come sede dell’Autorità portuale e il suo ruolo nell’economia blu e nell’interazione fra le “tre porte” – Porto Torres, Olbia e Golfo Aranci – e il resto del mondo». È l’appello che il sindaco di Sassari rivolge ai consiglieri regionali rappresentanti del Nord Sardegna, ai deputati e senatori del territorio, oltreché al presidente della Regione e all’assessore regionale ai Trasporti.

Il primo cittadino di Sassari lo fa con una lettera con la quale definisce «discutibili» le scelte di riservare all’Isola un’unica Autorità portuale e di destinarla «alla città capoluogo, sottraendo al territorio del Nord Sardegna un ruolo storico e strategico, da sempre insito nella sua natura e vocazione».

Per Nicola Sanna è «urgente e necessario soprattutto sostenere ora una vertenza territoriale forte e coesa, per difendere la sede dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, convinto che tale posizione non possa e non debba in alcun modo essere ridotta a facile campanilismo, sulla base di considerazioni evidenti e inconfutabili».

Da una parte c’è l’alto numero dei passeggeri registrati e dall’altra il ruolo dei traffici merci e crocieristici: «Se si prende come anno di riferimento il 2014 – fa notare il sindaco di Sassari – il movimento passeggeri registrati nei tre porti di Porto Torres, Olbia e Golfo Aranci, ammonta ad oltre tre milioni e mezzo. Per non parlare delle significative percentuali in aumento per quanto riguarda il traffico merci e il segmento crocieristico».

Le “tre porte sul mondo”, Porto Torres, Golfo Aranci e Olbia, per Nicola Sanna danno «il senso e l’immagine della posizione geografica e dei numerosi collegamenti, irrinunciabili corridoi di sviluppo che necessitano di un’organizzazione e di un punto di riferimento che non può essere “accorpato” o di fatto soppresso.

In conclusione, dal punto di vista politico-istituzionale, «è inaccettabile – afferma – qualsiasi scelta che neghi e contrasti le poche opportunità di crescita economica, sociale ed occupazionale che il Nord Sardegna esprime anche attraverso ruoli e organizzazioni indispensabili per governare il sistema di vita e di lavoro locale».

21 Ottobre 2015