Capo Caccia, il Comune chiede il ripristino ambientale

Soddisfazione è stata espressa dalle associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente e Lipu

Il Comune di Alghero ha avviato la procedura di ripristino ambientale a Capo Caccia, a carico e spese dei trasgressori che nel dicembre scorso hanno disboscato un’area di 6mila metri quadri radendo al suolo ginepri e conifere all’interno del Parco naturale regionale di Porto Conte. Se entro l’8 marzo il Comune non riceverà osservazioni sulla procedura di ripristino, il sindaco emetterà un’ordinanza per l’avvio delle operazioni, il cui costo sarà fatto ricadere sui responsabili del danno ambientale.

Soddisfazione è stata espressa dalle associazioni ambientaliste. “I rappresentanti delle associazione ambientaliste WWF, Legambiente e LIPU già nel dicembre dello scorso anno avevano lanciato il grido d’allarme sull’intervento che era stato perpetrato a danno della macchia mediterranea a Capo Caccia. Infatti in seguito agli accertanti preliminare del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale la macchia mediterranea e il bosco di ginepro, lentisco, rosmarino, fillirea ed altre essenze della macchia mediterranea erano state sbancate per molte decine di metri” scrivono Carmelo Spada (WWF), Roberto Barbieri (Legambiente) e Francesco Guillot (LIPU).

“Le foto inviate alle associazioni da alcuni testimoni risultavano impressionanti, e ci si chiedeva come fosse stato possibile eseguire questo tipo di intervento in un’area di massima tutela ambientale ricompera nella fascia dei trecento metri dal mare e Sito di Interesse Comunitario. Già allora le associazioni ambientaliste WWF, Legambiente e LIPU chiedevano alle autorità preposte di accertare la conformità di quanto effettuato con eventuali autorizzazioni in essere. Ora, le scriventi associazioni, preso atto dell’attivazione da parte del Comune di Alghero Settore Vigilanza, Urbanistica, Edilizia Privata, Demanio e Patrimonio della procedura di ripristino ambientale a carico e spese dei trasgressori, ai sensi dell’art. 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., esprimono soddisfazione, seppure ci vorrà del tempo perché la vegetazione possa ritornare rigogliosa”.

“In ogni caso le associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente e Lipu auspicano che l’intervento venga effettuato nel migliore dei modi sotto l’alta sorveglianza delle istituzioni preposte. Le associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente e Lipu, in sede di procedimento penale, qualora ci fossero le condizioni, si costituiranno parte civile come annunciato sin dal dicembre dello scorso anno” concludono i rappresentanti delle associazioni.

5 Marzo 2021