Alghero Marathon alla maratona di Napoli

L’Alghero Marathon era presente con Lorenzo Caria, SM45, classe 1973, che a Napoli ha disputato la sua quarta maratona in carriera.

A distanza di sette di anni è tornata nel calendario nazionale la maratona di Napoli, stavolta sotto la nuova veste organizzativa della SSD Neapolis Marathon che ha riportato in auge una gara che si
disputò per l’ultima volta nel febbraio 2014 e battezzandola con il nuovo nome di Neapolis Marathon. Teatro della maratona una tra le più incantevoli città d’arte del Mediterraneo che domina l’omologo golfo. Per i 1500 iscritti la fatica della gara è stata ripagata da un colpo d’occhio incantevole lungo i 42km del percorso con scorci della penisola sorrentina fino all’area vulcanica dei Campi Flegrei con l’imponente Vesuvio e, in lontananza, le tre magnifiche isole di Capri, Ischia e Procida.

Il percorso della maratona, condiviso in parte con le altre gare della kermesse tra cui la mezza maratona, la Neapolis Sea run e la Neapolis Fast Walk gara di camminata veloce, prevedeva la partenza e l’arrivo da piazza del Plebiscito attraverso tutto il lungomare di Mergellina fino a largo Sermoneta dove si trova la fontana di Sebeto per poi tornare al centro storico passando per il molo San Vincenzo. Il meteo ha alternato cielo coperto con tratti di pioggia ma temperature ideali. L’Alghero Marathon era presente con Lorenzo Caria, SM45, classe 1973, che a Napoli ha disputato la sua quarta maratona in carriera. L’ultima fu quella dell’aprile 2019 a Milano.

Il ritorno in gara lungo i 42km è valso il primato personale nella distanza regina con il tempo di 3h32’47 alla media di 5’02/km e passaggio alla mezza in 1h46’. << Fondo variegato con sampietrini, asfalto fino a trovare sterrato e cemento con ghiaia in rilievo lungo il molo San Vincenzo – afferma Lorenzo Caria. La tattica di gara prevedeva di tenere i 5’/km fino al venticinquesimo chilometro per poi aumentare il ritmo in base alla situazione. Tutto molto bene fino al 28°km, poi ha cominciato a piovere in modo consistente creando pozzanghere e rendendo molto sdrucciolevoli i sampietrini o blocchetto di porfido che a Napoli chiamano ‘o cazzimbocchia.

Tratti di fango, salite, ascesa totale 110 metri e discese varie, dal 28° al 32° sono riuscito a tenere ed aumentare leggermente il passo. Poi la situazione ha preso il soppravvento chiudendo in 3h32’47 che non è il tempo che avrei desiderato ma resta pur sempre il mio primato personale in maratona inferiore di poco più di due minuti (3h34’51) rispetto alla maratona di Milano 2019 >>. Con questo crono finale Lorenzo Caria si è classificato al nono posto tra gli SM45, 70mo assoluto e 65mo nella classifica maschile. La stagione delle maratone entra nel vivo e per l’Alghero Marathon il prossimo appuntamento sarà con la maratona di Firenze del 28 novembre.

15 Novembre 2021