Visita Alfano, firmato protocollo legalità. Pigliaru: «Governo centrale faccia la sua parte»

Al Ministro, nel suo intervento in Conferenza, Francesco Pigliaru ha ricordato come il numero degli atti di intimidazione ai sindaci e agli amministratori locali della Sardegna, in rapporto alla popolazione, sia da tempo ai vertici delle statistiche nazionali

Un protocollo d’intesa per la promozione e la diffusione della cultura e della legalità. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano lo ha firmato questa mattina (mercoledì) nella sala di Palazzo Regio, a Cagliari, con la Regione Sardegna, le prefetture e l’Anci. Alfano, rispondendo all’invito del presidente Pigliaru e dell’Anci, è arrivato nell’Isola per discutere del grave fenomeno degli attentati agli amministratori locali, e oggi ha presieduto la Conferenza regionale sulla situazione dell’ordine pubblico, facendo poi il punto con i rappresentanti delle istituzioni sarde in una serie di incontri in Prefettura.
Al Ministro, nel suo intervento in Conferenza, Francesco Pigliaru ha ricordato come il numero degli atti di intimidazione ai sindaci e agli amministratori locali della Sardegna, in rapporto alla popolazione, sia da tempo ai vertici delle statistiche nazionali. “Sono sintomi della sfiducia verso i tramiti istituzionali attraverso cui è possibile difendere i propri interessi”, ha detto, citando le parole “sempre valide” dell’avvocato Giuseppe Melis Bassu. “A questo rifiuto della mediazione, sia come procedure legali che come azione politica, si aggiungono indifferenza e scarsa percezione del pubblico interesse, che si esprime spesso in atti di puro vandalismo. La Sardegna soffre  un progressivo arretramento dello Stato dai territori. Chiudono molti presidi periferici: caserme, servizi postali, uffici di ministeri. Neanche le prefetture sembrano al sicuro dalla scure della spending review. Per contro, ai Comuni, alle Province e alla Regione viene chiesto di farsi carico dei costi di tribunali, di uffici dei giudici di pace, di Corte dei conti, di direzioni scolastiche e così via”, ha affermato il Presidente della Regione, sottolineando il paradosso.

“Oggi i nostri paesi diventano luoghi in cui il senso di comunità si va perdendo e con esso la volontà e la capacità di costruire un futuro condiviso. Il risultato è la solitudine di sindaci e amministratori, costretti a scelte importanti e impopolari, obbligati a gestire il disagio. Il documento sottoscritto stamane contiene diversi impegni reciproci di cooperazione interistituzionale da cui possono scaturire effetti che noi riteniamo molto positivi e che vogliamo realizzare in modo efficace per la parte che ci riguarda”, ha proseguito il presidente Pigliaru ricordando alcune azioni messe in campo dalla Regione, a partire dalla legge regionale che prevede gli indennizzi per questo genere di attentati a cose e persone, sino agli atti per la trasparenza amministrativa. “Ma chiediamo anche con forza che il Governo centrale faccia tutta la sua parte”, ha sottolineato “Lo chiediamo con la responsabilità di chi conosce le condizioni economiche generali di contesto ma anche con la ferma e determinata convinzione di chi vuole far sentire l’ansia di riscatto di un intero popolo”.

In chiusura della sua relazione, Francesco Pigliaru ha ribadito la volontà, da parte della Regione, di percorrere un cammino condiviso, nel segno della “leale collaborazione istituzionale”, recuperando tutto il valore del senso civico e di responsabilità, che è “la base per costruire insieme strategie ed azioni che ci porteranno ad ottenere dei frutti”.

Redazione, 5 Marzo 2015