«Vermentino contraffatto nella cena tra Obama e Renzi» (VIDEO)

Lo ha denunciato in un’interrogazione al Ministro degli esteri e dell’agricoltura il deputato di Unidos Mauro Pili il quale ha acquisito un dettagliato parere di uno dei più importanti studi legali europei sulla tutela dei marchi.

Sulla cena imbroglio di Obama vorrei dirvi Se condividi, condividi Vermentino di Obama, prodotto in California, che richiama anche nel sito del produttore l'origine della Sardegna. E poi pecorino di New York. Nella cena alla Casa Bianca la contraffazione dei prodotti sardi ha dominato! Tutti in silenzio dalla Regione al ministro dell'agricoltura. Eppure gli avvocati internazionalisti dichiarano: prodotti vietati e fuori legge!

Pubblicato da Mauro Pili su Giovedì 20 ottobre 2016

«Il vermentino offerto da Obama a Renzi è fuorilegge e provoca un danno gravissimo alla Sardegna. Stare in silenzio come fa la regione Sarda non solo è scandaloso ma è complice di un Sardinia Sounding gravissimo. L’utilizzo di un marchio vermentino è un atto vietato da tutte le leggi europee e dagli stessi accordi tra Stati Uniti e Europa. Accettare questa vergognosa farsa della cena di Stato significa avvallare un illecito che potrebbe minare alla radice la tutela del vermentino di Sardegna e di Gallura, gli unici che potevano essere venduti e serviti con quel nome». Lo ha denunciato in un’interrogazione al Ministro degli esteri e dell’agricoltura il deputato di Unidos Mauro Pili il quale ha acquisito un dettagliato parere di uno dei più importanti studi legali europei sulla tutela dei marchi.

«In base all’art. 7 dell’accordo Ue-Usa sui vini attualmente in vigore quel vino non poteva essere servito in una cena di stato e tantomeno commercializzato negli Stati uniti. Vino fuorilegge sotto ogni punto di vista. Il governo italiano deve impugnare con immediatezza tale produzione e richiamare il governo americano al rispetto delle normative sulla tutela dei prodotti a denominazione di origine geografica. Si tratta di una violazione gravissima delle norme – sostiene Pili – consumata in una cena di stato che avalla di fatto l’illecita produzione di un vino tipicamente sardo ma in realtà prodotto negli Stati Uniti. Con quell’atto il governo americano e Obama hanno praticamente tentato maldestramente di legittimare una copiatura di prodotto utilizzando totalmente il marchio che viene ripetutamente associato illegalmente alla Sardegna. Se questo governo avesse un minimo di dignità, anziché essere prono e servile agli stati uniti, dovrebbe proporre una formale protesta e chiedere il ritiro immediato di quel prodotto. A questo si aggiunge un danno d’immagine mondiale senza precedenti».

«Il Vermentino, – riferisce lo studio legale interpellato dal deputato di Unidos – risulta nell’Allegato IV (parte A) dell’Accordo elencato come un vino di qualità ed esclusivamente come Vermentino di Gallura o di Sardegna. Gli Stati Uniti – è scritto nel parere – dispongono che determinati nomi possano essere utilizzati come nomi di origine per i vini soltanto per designare vini la cui origine è indicata da tali nomi e inseriscono tra tali nomi quelli elencati nell’allegato IV, parte A (nomi di vini di qualità prodotti in regioni determinate e nomi di vini da tavola a indicazione geografica) e parte B (nomi degli Stati membri)». Dalla norma sopra richiamata consegue che il Vermentino può essere utilizzato esclusivamente per indicare vino Vermentino di Gallura o di Sardegna.

«In base a quanto detto – prosegue Pili – il disposto dell’art. 7 dell’Accordo dispone ulteriormente che “Le autorità competenti di ciascuna parte adottano provvedimenti volti a garantire che i vini non etichettati in conformità del presente articolo non siano immessi sul mercato o siano ritirati dal mercato finché non siano etichettati in conformità del presente articolo”».

«Quel vino, quindi, non può essere commercializzato negli Stati Uniti. D’altra parte si ravvisa anche un indebito agganciamento alla reputazione dell’indicazione geografica Vermentino di Sardegna dalla stessa lettura del sito web www.palminawines.com. Un vero e proprio inganno commerciale e non solo alle produzioni sarde con il silenzio scandaloso di Regione e Governo. Se non sarà il governo ad intervenire – conclude Pili – metterò in atto ogni tipo di azione per perseguire tale misfatto italo-americano ai danni delle produzioni enologiche della Sardegna».

21 Ottobre 2016