Tante famiglie vivono in povertà, altre approdano nella miseria

Dopo circa dieci mesi di governo Monti, a che punto siamo nel nostro Paese? Che cosa è cambiato e quali sono le prospettive? Volendo esprimere, di primo acchito, un giudizio complessivo sulla situazione, sarebbe davvero difficile dipingere un quadro a tinte riposanti. Il famigerato spread è, più o meno, nei valori in cui si trovava prima del governo Monti; la situazione economico-finanziaria lascia moltissimo a desiderare; le famiglie, almeno la stragrande maggioranza di queste, non potrebbero navigare in più brutte acque: tante vivono in povertà ,e ce ne sono non poche che vi si avviano. Il presidente del Consiglio si dà un gran da fare per cercare di porre rimedio ad una condizione del Paese che sembra senza via d’uscita; si impegna coraggiosamente in Europa per salvaguardare i nostri diritti, e “per dare una svolta positiva ai problemi del vecchio continente. Ma è veramente dura la fatica per riportare nei giusti binari l’Europa e per risolvere, nello stesso tempo, i nostri problemi. L’Europa sembrerebbe voler deviare dalla prospettiva di unità politica, cui era avviata, dopo oltre 60 anni dalla nascita dell’Europa dei Sei. Il nostro continente necessita, tra l’altro, di solidarietà tra i Paesi che fanno parte dell’Ue; non ha senso non aiutare i Paesi in difficoltà, da parte dei Paesi che se la passano abbastanza bene probabilmente anche perchè possono avere avuto dei vantaggi dalle difficoltà altrui. La Germania in modo particolare, ed altri Stati, chiamiamoli pure …virtuosi, non possono pretendere che i governanti dei Paesi che risultano essere stati… scialacquatori, impongano continue privazioni alle proprie popolazioni. Riforme, anche se non sempre condivise, sia dagli stessi partiti che sostengono il governo , e sia dai sindacati, il  nostro Paese ne ha fatto e ne sta facendo, quasi sempre a scapito dei più deboli: che altro si può pretendere da una popolazione oppressa dalle tasse?

Ma, mentre il governo lavora assiduamente per trovare le giuste soluzioni per il nostro Paese e per l’Europa, che cosa fa la nostra classe politica? PDL, PD e UDC appoggiano il governo e seppure, a volte, con difficoltà, chi per un motivo e chi per un altro, lo sostengono ; gli altri partiti si oppongono duramente al governo. E la riforma delle istituzioni, la riduzione del numero dei parlamentari, la nuova legge elettorale? Le biforme possono aspettare! I partiti parlamentari si logorano escogitando tattiche e strategie che possano avvantaggiarli nelle prossime elezioni. Mi chiedo, perche non sottrarli a questo logoramento, a questo spreco di energie, togliendo, per esempio, la preoccupazione per la rielezione dei parlamentari: sarebbe sufficiente stabilire che dopo una sola legislatura il 90% dei parlamentari rientrino nel rango di comuni cittadini; due legislature, eventualmente, per il rimanente 10% dei parlamentari, considerati indispensabili come punto di riferimento per gli altri. Naturalmente, nessun privilegio, nessuna pensione dalla politica. Capisco perfettamente che siamo lontani anni luce da questo…sogno da me sognato!

La disoccupazione aumenta, la. gente diventa sempre più povera; ma non è detto che non ci siano anche coloro i quali si arricchiscono sempre di più. Eppure sin dall’inizio (e ancora oggi) del nuovo governo, si parlava di rigore, di crescita e di equità. Il rigore c’è stato e c’è, la crescita ha…”da venire”; in quanto all’equità, questa sembra una strana parola, camaleontica direi, in quanto sembra dotata della facoltà di mutare, di prestarsi a una molteplicità di interpretazioni. Le condizioni economico-finanziarie del Paese imporrebbero, a mio avviso,1’annullamento degli stipendi e delle pensioni d’oro. Se posso dire la mia…forse sciocchezza, nessuno dovrebbe percepire più di 100.000 euro all’anno. Questo sarebbe anche un segno di equità, significherebbe che il Paese intenda realmente cambiare sistema. In quanto ai parlamentari, 4.000 euro al mese dovrebbero essere sufficienti. Come possiamo esigere solidarietà da parte dei Paesi europei, se nel nostro Paese si vive stabilendo che la povertà diventi miseria, che la stragrande maggioranza della popolazione soffra, mentre le varie caste godono? Capisco benissimo, visto come vanno le cose nel nostro Paese, che il mio sia soltanto un bellissimo sogno, provocato da un vivo desiderio: quello di vedere concretizzate la solidarietà e la condivisione.

Il sogno potrà diventare realtà se ci sarà stato un nuovo patto sociale, in cui il popolo possa assumere una reale sovranità. L’attuale sovranità del popolo ha scarso valore anche nel momento in cui si vota: anche in questa circostanza, generalmente i giochi di potere sono già stati fatti in precedenza. Per quanto concerne l’attuale legge elettorale, si ha l’impressione che(nonostante ci sia stato un referendum che chiede di cambiarla)1’enorme premio di maggioranza del sistema di voto rappresenti uno stimolo a non modificarla. Un’altra considerazione: sarebbe opportuno eliminare le liste “ad personam”. Nessun partito dovrebbe cercare di assicurarsi una parte, più o meno grande, di democrazia, mediante lo sbandieramento di un nome; nessuno deve identificarsi con un partito: questa forma di megalomania non ha nulla a che fare con la democrazia, sia questa reale o soltanto presunta.

22 Agosto 2012