«Scelte difficili… anche da capire»

L'opinione di Marco Di Gangi - Azione Alghero

Quando i media locali hanno confermato la notizia del rientro nella maggioranza che amministra Alghero dell’U.D.C. molti cittadini si sono chiesti cosa fosse cambiato rispetto a sei mesi prima quando lo stesso partito, sbattendo la porta, aveva abbandonato quella  maggioranza. E’ vero che gli algheresi non si meravigliano più di niente: la storia amministrativa della nostra città è costellata di esempi di  stravolgimenti   del fronte  politico e negli anni si è anche meritata l’appellativo di “ Città dei Commissari”, con riferimento al fatto che tanti sono stati i commissari nominati per sostituire amministrazioni  e sindaci mandati a casa dal venir meno delle loro maggioranze.

Quello che però fa riflettere e disorienta è lo stridore tra le forti e inequivocabili dichiarazioni, espressione di dignità politica e personale , fatte a novembre dal leader e dai rappresentanti dell’UDC in occasione del loro abbandono del sindaco Bruno e la scelta, di rientrare oggi in quella stessa maggioranza con l’indicazione di due diversi assessori. Allora venne principalmente addebitata al sindaco la mancanza di collegialità nelle scelte di governo, una gestione unilaterale senza il doveroso coinvolgimento dei propri alleati, una situazione  questa che venne considerato insostenibile. Questa è la sintesi dei rapporti  che esprimevano un forte e legittimo  disagio, anticipato tra l’altro dalle dimissioni dell’assessore Lelle Salvatore.

Anche allora intervenimmo, apprezzando la fermezza e la coerenza dell’Unione di Centro in una scelta che non è sempre facile: lasciare una maggioranza e i ruoli di governo rivestiti e passare all’opposizione. Oggi quelle stesse parole di apprezzamento ci sentiamo di rivolgerle solo ed esclusivamente nei confronti di Monica Pulina, l’unica consigliera comunale dell’UDC che ha deciso di non rientrare in maggioranza, restando coerentemente tra le fila dell’opposizione.

Apprezziamo questa coerenza perché rispetto a novembre nulla è cambiato di quanto venne denunciato dall’UDC: i problemi allora evidenziati continuano a pesare come macigni sulla città, come alcune fragorose contraddizioni interne alla maggioranza, ma, soprattutto, è improbabile che sia cambiato lo “stile” del sindaco rispetto alla collegialità delle scelte  e al coinvolgimento e alla considerazione degli alleati. La ferma presa di posizione dell’assessore Cherchi dell’UPC (altro partito di maggioranza), conseguente alla spoliazione di alcune delle sue competenze attribuite al nuovo assessore dell’UDC, la dice lunga su quanto il sindaco si sia posto il problema di rispettare la dignità di un partito alleato e dei suoi rappresentanti.

Con queste premesse, pur coltivando la speranza che il rinnovato patto dell’Unione di Centro con il sindaco possa imprimere all’azione amministrativa della Città quell’impulso da tutti atteso, crediamo che poco o nulla cambierà nei connotati e nell’efficacia dell’amministrazione in carica  e della sua “nuova” maggioranza.

L'opinione di Marco Di Gangi , 6 Maggio 2016