Riformatori: «Vergognosa situazione dei siti archeologici algheresi»

In una nota stampa, il coordinamento cittadino dei Riformatori Sardi traccia un bilancio negativo sulla situazione dei siti archeologici algheresi.

In una nota stampa, il coordinamento cittadino dei Riformatori Sardi traccia un bilancio negativo sulla situazione dei siti archeologici algheresi.

Alghero, la porta d’oro del turismo sardo sembra ormai un lontano ricordo. Le infrastrutture, il posizionamento degli alberghi, la presenza di un centro storico unico e l’eredità della cultura catalana, evidente nell’architettura e nella lingua, renderebbero possibile uno sviluppo del turismo urbano tale da addizionarsi, differenziandosene, al turismo balneare.

I piú recenti dati Isnart confermano l’interesse prevalente dei turisti verso le mete balneari, ma la seconda tra le motivazioni per una vacanza in Italia é la cultura, l’arte, e il made in Italy. 

L’aeroporto, la presenza di un porto turistico, 80 km di coste, l’ereditá catalana e zone archeologiche di grande interesse storico rendono Alghero il centro isolano in grado di soddisfare tali richieste turistiche in un unico centro.

A patto, naturalmente, che tutte queste straordinarie opportunità economico-turistiche siano messe a sistema e cioè che si sappia coniugare in armonia le peculiarità a sicura valenza attrattiva dal punto di vista naturalistico-ambientale e storico-culturale con la qualità dei servizi predisposti e resi a contorno.

E ad Alghero, purtroppo, non è così e pertanto, a fronte di un territorio ricco di complessi monumentali, si è costretti a prendere nota che, nella maggior parte dei casi, ci si trova davanti a siti inspiegabilmente completamente abbandonati. 

Il villaggio ipogeico barrato da un cancello ed una cartellina, la Villa Romana sempre chiusa e la Grotta Verde inaccessibile per mancanza dei fondi necessari alla sua fruizione in termini di economia turistica.

Il villaggio nuragico di Sant Imbenia – una perla archeologica unica nel suo genere – in un terreno contestato e a lungo addirittura sotto sequestro. Ma almeno per questo caso, pare, a quanto si apprende, che siamo alla vigilia della risoluzione definitiva del problema ed alla totale immissione del luogo storico nel circuito turistico cittadino.

Ma, a fronte di qualche questione che si avvia a soluzione, la lista delle inadempienze e dell’incuria potrebbe invece continuare …

Vogliamo parlare per un attimo dei siti attualmente aperti dove dopo il pagamento di 5 euro per ingresso ci aspetta un luogo senza servizi, dove già soltanto lavarsi le mani o usufruire dei servizi igenici é impossibile? Condizioni da terzo mondo, altro che biglietto da visita per una localitá turistica. Senza parlare della non fruibilitá di tali luoghi per i disabili per mancanze di passerelle.

Gli stanziamenti europei hanno permesso il realizzo di una nuova struttura presso la la Necropoli di Anghelu Ruiu – pronta dal 2013 – ma essa risulta ad oggi non fruibile perché non c’è e non si sa chi ne abbia le chiavi!

La recente introduzione della tassa di soggiorno permette di realizzare adempimenti simili per l’accoglienza turistica. In altri paesi europei viene utilizzata per contribuire allo sviluppo ed incentivare la realizzazione dei servizi  tendenti a migliorare l’offerta. Occore prestare piú attenzione da parte dell’amministrazione comunale!

Redazione, 30 Giugno 2015