“Mia madre mi ha tagliato la gola e voleva cuocermi nel forno”

Il crudo e agghiacciante racconto di Susannah, oggi 27 anni. Nel 1989 la madre voleva sacrificarla dopo aver letto i versetti in cui Abramo è incaricato di immolare il suo unico figlio

La madre le ha tagliato la gola con un coltello da cucina per poi metterla nel forno della casa di famiglia nella cittadina di Dalby nel Queensland, Australia. Il racconto di Susannah Birch sembra uscito da un romanzo horror. Era il 1989 e la donna  – che oggi è un’adulta – aveva solo 2 anni. Sembra che all’epoca la madre fosse una fervente religiosa. Era stata catturata dal libro della Genesi, e in particolare i versetti in cui Abramo è incaricato di sacrificare il suo unico figlio. Quel giorno ha atteso che il marito uscisse per andare a lavorare e poi ha cominciato a preparare la figlioletta per il rituale. Le ha fatto indossare un pigiama pulito, l’ha unta con l’olio come nel passaggio della Bibbia e messa su una cassetta di legno che aveva posto su un tappeto. “Ricordo il coltello che si avvicinava al mio viso e mi ricordo di aver messo le mani per fermarlo” ha raccontato Susannah alla ABC Radio National. Dopo averle tagliato la gola, passando attraverso la trachea e le corde vocali, era pronta a mettere la piccola nel forno.

Poi un momento di sanità mentale. Secondo quanto affermato dal marito, John, la moglie gli avrebbe raccontato che delle voci le avevano detto che era un sacrificio impuro metterla subito in forno: ““No. Non è ancora morta, non posso metterla nel forno se è ancora viva”‘, ha spiegato l’uomo, ricordando le parole della donna. Quindi ha chiamato lei stessa la polizia: “‘Credo di aver fatto qualcosa di sbagliato – ho appena tagliato la gola di mia figlia”‘. L’arrivo tempestivo dell’ambulanza ha scongiurato il peggio. L’esofago di Susannah è stato ricostruito e le è stata fatta una tracheostomia, in cui era stato inserito un tubo esterno per permetterle di respirare. Per riuscire a parlare di nuovo, le sono serviti dei mesi. Nel 2005, ha incontrato suo marito, David, e ora hanno due bambini. “Dopo il 2007, ho smesso di vedere mia madre – racconta -. Le nostre strade si incrociano, ma è raro. In fondo tutto quello che volevo era che mi chiedesse scusa. Non è stato finché ho avuto i miei figli, che ho capito che quello che era successo mi aveva lasciato delle conseguenze. Ho una fobia per i coltelli. Una delle cose più importanti che ho realizzato, è che se hai subito abusi o maltrattamenti per mano di uno dei genitori, è ovvio che ti cambino … ma la scelta migliore per te è quella di andare avanti con la tua vita”.

Tratto da www.fanpage.it ©

B.C., 15 Aprile 2014