Mario Conoci sulle indagini low cost

“I rischi di vedere compromesso il più importante strumento di crescita e sviluppo che da più di dieci anni ha interessato il nostro territorio e la Sardegna sono ancora concreti e aumentano sempre di più a seguito di nuove denunce presentate da compagnie aeree in queste settimane. Questi mesi estivi non hanno visto la soluzione positiva della indagine UE che riguarda i presunti aiuti di stato alle compagnie low cost. I rischi di vedere compromesso il più importante strumento di crescita e sviluppo che da più di dieci anni ha interessato il nostro territorio e la Sardegna sono ancora concreti e aumentano sempre di più a seguito di nuove denunce presentate da compagnie aeree in queste settimane. Nei mesi scorsi come Popolo delle lLibertà di Alghero abbiamo affrontato più volte, anche con la partecipazione di Mauro Pili, questo tema e organizzato una manifestazione che abbiamo chiamata “Liberi di…… Volare” alla quale hanno aderito i rappresentanti delle categorie produttive della nostra città, lanciando un allarme che si sta rivelando sempre più attuale. In quella occasione sono stati rappresentati in modo efficace i benefici dei collegamenti low cost in termini di crescita delle attività produttive, di economia complessiva della città e del territorio e di destagionalizzazione del turismo”.

“Sono anche state prefigurate le conseguenze gravissime che deriverebbero dalla perdita di questo sistema di trasposto – continua Mario Conoci – Sottovalutare gli esiti che la procedura avviata dalla UE provocherebbe o credere che tutto si risolverà ‘naturalmente’ senza una mobilitazione anche del territorio è sbagliato e pericoloso. Così come sarebbe sbagliato confinare questa battaglia come una battaglia di parte. Adesso che gli eccessi e le contrapposizioni della campagna elettorale sono alle nostre spalle è necessario che questa diventi una battaglia di tutti. Ogni progetto di crescita, ogni modello di sviluppo basato sul turismo, con i dibattiti che questo comporta, sarebbe inutile senza un sistema di trasporti che funzioni e sia integrato con il sistema complessivo dei trasporti a livello internazionale nel quale i low cost rappresentano un elemento imprescindibile. Uscire da questo sistema equivarrebbe al ritorno a quel passato nel quale eravamo tutti prigionieri di una compagnia monopolista che faceva viaggiare i sardi e i nostri turisti a condizioni inaccettabili e il nostro aeroporto aveva poche centinaia di migliaia di passeggeri l’anno”.

“Non possono prevalere i poteri forti rappresentati dalle compagnie aeree che vogliono operare in un mercato protetto a danno dei viaggiatori, ma piuttosto l’interesse dei milioni di passeggeri che scelgono liberamente di muoversi con i low cost a tariffe convenienti e ai quali questa scelta non deve essere negata. È necessario quindi far prevalere le legittime aspettative di un intero territorio rispetto alla burocratica applicazione di regole che piuttosto che agevolare lo sviluppo e la crescita appaiono studiate per tutelare rendite di posizione. In questo quadro deve anche essere modificata la legge regionale n.10 del 2010 nella parte nella quale assoggetta le compagnie aeree low cost a gare e vincoli, come quelli previsti dalla imposizione degli oneri di servizio pubblico, in contrasto con le modalità operative di un mercato in continua evoluzione come quello del trasporto aereo low cost. L’inquadramento normativo, contenuto nella legge regionale 10/2010, dei contributi alle low cost rischia di avvalorare la tesi degli aiuti di stato piuttosto che essere visto come un’azione di legittima promozione in co-marketing”.

“Sino ad oggi però – conclude il coordinatore cittadino del Pdl – una modifica della legge regionale 10/2010 non è stata avviata e questo rischia di produrre danni rispetto alle procedure avviate dalla UE. È sempre più urgente dunque assumere una iniziativa forte rispetto alla riscrittura della legge 10/2010, anche tramite una proposta di legge di iniziativa popolare, utile affinché anche le istituzioni europee abbiano riguardo delle prospettive di sviluppo dei territori e della libertà di movimento dei cittadini piuttosto che degli interessi forti di compagnie aeree che pretendono di operare facendo pagare tariffe che mortificano la libertà di movimento delle persone e le possibilità di lavoro e sviluppo delle nostre imprese”.

5 Settembre 2012