Maggioranza, appello a Pigliaru: «Fondi ad Architettura»

In un documento rivolto alla Regione, i capigruppo della maggioranza consiliare di Alghero chiedono la massima attenzione nei confronti del Dipartimento di Architettura.

In un documento-appello rivolto alla Regione (Presidenza, Giunta e Consiglio), i capigruppo della maggioranza consiliare di Alghero, Giuseppe Fadda, Alberto Bamonti, Giampietro Moro e Linda Oggiano, chiedono la massima attenzione nei confronti del Dipartimento di Architettura di Alghero.

Da diversi anni la nostra Regione destina appositi fondi alle sedi universitarie decentrate, quelle non situati nei due comuni – Cagliari e Sassari – sede dei due Atenei. Si tratta di un importante contributo ai maggiori sforzi e costi economici, logistici, organizzativi ed in termini di servizi che devono essere sostenuti per tenere in piedi e garantire la qualità delle attività universitarie decentrata.

In una logica di promozione dello sviluppo sociale, culturale ed economico dei territori, questa politica ci pare molto positiva.

Anche la sede universitaria algherese ha in passato goduto di tali contributi regionali. Perché la sede di Alghero, e solo Alghero, è stata esclusa da tali contributi nel 2014? E perché, stando al bilancio varato dalla Giunta Regionale, questi contributi non ci saranno nemmeno nel 2015?

È una scelta immotivata ed iniqua – una scelta ingiusta.

È infatti innegabile che Alghero è una sede decentrata e che come le altre vive gli svantaggi, i problemi logistici, le carenza di personale e di servizi tipici di una sede decentrata. Per di più, Alghero ospita il Dipartimento di Architettura che è l’unico dipartimento fuori sede in Sardegna: non si tratta dei corsi universitari organizzati da un dipartimento che sta a Sassari o a Cagliari, ma appunto di un intero dipartimento universitario, con il conseguente fabbisogno di servizi e personale.

A questo merita aggiungere due ulteriori considerazioni. È innegabile che il Dipartimento di Architettura di Alghero ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, di saper fare buon uso delle risorse che ad esso sono state destinate in passato. Lo mostra anche un recente dossier che in maniera trasparente rendiconta l’uso dei passati contributi pubblici. È innegabile infine che si tratta di un’istituzione universitaria che ha contribuito al prestigio scientifico non solo dell’Università di Sassari, ma della Sardegna intera, e che al territorio porta tangibili benefici culturali, sociali ed economici (questi ultimi di almeno un ordine di grandezza superiori ai finanziamenti regionali ricevuti.)

Alla luce di tutto questo, non si vede alcuna ragione sensata perché la sede universitaria di Alghero, e solo essa, debba essere esclusa da una politica regionale tesa a sostenere e favorire il mantenimento, il consolidamento e la qualità delle attività universitarie decentrate.

Per tutte queste ragioni, rivolgiamo un accorato appello al Presidente Pigliaru, alla Giunta e al Consiglio Regionale affinché in sede di approvazione del bilancio di previsione 2015 questa ingiustizia sia rimossa, prevedendo un finanziamento che sia parimenti certo, ordinario e durevole come per le altre sedi universitarie decentrate della Sardegna.

Redazione, 22 Gennaio 2015