Finasteride, l’innovativo farmaco che blocca la calvizie

Le statistiche sono indicative, un uomo su due e una donna su quattro, sotto i cinquant’anni di età, soffrono di un problema di calvizie altrimenti detta alopecia androgenetica. Non tutte le persone che manifestano questo problema riescono ad accettare di perdere quello che è da sempre considerato un attributo di bellezza. Una capigliatura folta è l’emblema stesso dell’età giovanile.

Nel corso del tempo la scienza ha raggiunto dei risultati molto incoraggianti, ma la scoperta più importante nel campo della lotta alla calvizie è arrivata quasi per caso.

Com’è nato il farmaco più efficace contro la calvizie?

Julianne Imperato-McGinley, docente di medicina ed endocrinologia alla Cornell di New York, stava studiando il fenomeno dei guevedoces, ragazzini caraibici ermafroditi il cui sesso maschile si sviluppava solo intorno ai dodici anni La dottoressa Imperato-McGinley si era concentrata sulla condizione genetica di questi soggetti, caratterizzata dalla mancanza di un enzima, il 5-alfa-reduttasi, capace di trasformare il testosterone in diidrotestosterone (DHT).

Sul finire degli anni ’70 Roy Vangelos, che dirigeva l’azienda farmaceutica Merck, studiò il caso e l’azienda sviluppò un farmaco che aveva l’effetto di inibire l’enzima 5-alfa-reduttasi, molto attivo nella zona prostatica e del cuoio capelluto: l’obiettivo in quel momento non era di combattere la calvizie ma di curare l’ipertrofia prostatica benigna.

Nel 1992 nacque così un farmaco innovativo: Finasteride. Quello che emerse in seguito però era sorprendente: l’assunzione del farmaco era accompagnata da un miglioramento della condizione dei follicoli piliferi. Cercavano un rimedio contro l’ipetrofia prostatica, trovarono un modo per bloccare la calvizie.

Finasteride, come si assume e come ferma la caduta dei capelli?

Il farmaco riesce a ridurre fino al 70% la produzione del DHT, contrastando il diradamento dei capelli e in alcuni casi dimostrando di favorirne la ricrescita. Affinché sia efficace è consigliato assumerlo per via orale, nelle dosi di 1 mg al giorno, dietro consiglio di un medico.

Poiché si tratta di un prodotto nato per la cura dell’ipertrofia prostatica , è sempre bene sottoporsi ad esami del sangue e strumentali per essere certi che non siano presenti anomalie della prostata.

La compressa di Finasteride viene assorbita immediatamente dal tratto gastrointestinale e già nelle 24 ore successive si registra una riduzione della concentrazione del DHT pari al 65%. Tuttavia, prima dei tre mesi non si riscontreranno significativi miglioramenti. I benefici sono apprezzabili solo se si dà continuità alla terapia.

Dopo 12 mesi Finasteride arresta la calvizie: un uomo su due, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 41 anni, potrà verificare che il processo di caduta dei capelli si è interrotto; il restante 50% noterà addirittura una sensibile ricrescita dei capelli.
Si riscontra che solo nell’1% dei casi Finasteride è inefficace o provoca effetti collaterali tali da richiedere la sospensione della cura.

È importante ricordare che gli effetti benefici di Finasteride non sono permanenti; il processo di caduta dei capelli si arresta solo se non si interrompe la terapia.

Efficacia di Finasteride sulle donne

Per quanto riguarda le donne, gli studi condotti sui soggetti di sesso femminile hanno evidenziato che Finasteride è meno efficace contro la calvizie se somministrato durante il periodo fertile.

Viceversa, a causa dell’azione aggressiva degli ormoni, il farmaco è sconsigliato ai soggetti che non hanno raggiunto il periodo della menopausa; possono infatti verificarsi casi di nascita di bambini affetti da pseudoermafroditismo.

Effetti collaterali

Finasteride è un farmaco che blocca la caduta dei capelli e viene assimilato senza problemi dall’organismo. Tuttavia è comprensibile che l’assunzione di un medicinale, per un periodo di tempo prolungato, possa destare delle perplessità nei pazienti. Ci si chiede: ma quali sono gli effetti a lungo termine?

Nel dibattito sul web qualcuno ha paventato possibili effetti collaterali di Finasteride sulle prestazioni sessuali dei pazienti in terapia. Anche in questo caso sono stati condotti studi che hanno generato una statistica rassicurante.

Meno dell’1% dei soggetti in cura con Finasteride ha riscontrato:

  • – calo del desiderio sessuale;
  • – fenomeni di disfunzione erettile;
  • – riduzione della quantità di sperma prodotto durante l’eiaculazione;
  • – ginecomastia monolaterale: è un aumento del volume della ghiandola mammaria maschile;
  • – diminuzione della sensibilità nella zona del pene e dello scroto;
  • – spermatogenesi, in soggetti affetti da obesità o varicocele: si tratta di un processo di maturazione delle cellule germinali maschili nei testicoli;
  • – stato di svogliatezza generale;

In passato si è anche parlato di una correlazione tra l’assunzione di Finasteride e il manifestarsi di casi di cancro alla prostata; anche in questo caso non c’è prova scientifica che ne dimostri il collegamento.

In ogni caso gli effetti collaterali considerati in precedenza sono di carattere temporaneo; sarà sufficiente interrompere l’assunzione del farmaco per vederli sparire.

22 Novembre 2017