Dove va la telemedicina? Worshop a Sassari

Nella sala riunioni della Casa di Riposo Regina Margherita si è svolto nei giorni scorsi un interessante workshop con tema di grande attualità: come usufruire al meglio dei servizi che oggi la telemedicina e la robotica hanno e messo a punto per una migliore qualità della vita.

Nella sala riunioni della Casa di Riposo Regina Margherita si è svolto nei giorni scorsi un interessante workshop con tema di grande attualità: come usufruire al meglio dei servizi che oggi la telemedicina e la robotica hanno e messo a punto per una migliore qualità della vita. A dibattere l’argomento sono stati chiamati esperti di Università ed Istituti di ricerca che hanno all’attivo anni di studio e di elaborazione anche in vista di un approccio formativo, informativo, progettuale a livello comunitario.

La prof.ssa Maria Luisa Ganadu, presidente del Regina Margherita, ha motivato l’interesse della struttura che presiede per questo ambito socio-sanitario aperto alle nuove sfide della telemedicina, che grazie alla telematica può agevolare ed integrare l’attività di consultori di riabilitazione. Inoltre ha rilevato come importante sia l’aspetto della formazione all’utilizzo delle nuove tecnologie non soltanto degli operatori socio-sanitari, ma anche e soprattutto degli utenti ultimi, spesso anziani con un grave digital divide da superare.

E proprio la struttura di san Pietro-Regina Margherita avendo una lunga storia di accoglienza delle antiche fragilità, oggi può supportate con il medesimo spirito di assistenza ed ospitalità le nuove fragilità, i nuovi bisogni dei soggetti anziani. Non ultimo, in Sardegna sono forti gli indicatori del buon vivere, quindi la struttura di San Pietro risulta ottimale anche dal punto di vista del territorio/Regione in cui è collocato.

La dott.ssa Elisa Solinas della Bocconi di Milano ha illustrato i risultati del gruppo di lavoro cui fa parte, sull’invecchiamento attivo degli over 65 che Paesi come il Giappone considera una risorsa e che in Italia, invece, rischiano sempre più di essere emarginati. L’ing. Danilo Pani dell’Università di Cagliari, ha portato il suo contributo descrivendo i supporti di bioingegneria che la sua facoltà ha messo in campo per agevolare l’uso dei servizi telematici erogati attraverso il telecomando del televisore anziché direttamente sul monitor del computer.

Il dott. Gianni Pes, dell’Università di Sassari, ha ricordato come la Sardegna sia stata identificata tra le poche Zone blu nel mondo, cosiddette per la longevità eccezionale dei suoi abitanti. Dall’aspetto descrittivo è passato a quello causale dimostrando che non è soltanto la genetica a produrre il buon vivere ma anche fattori ambientali e culturali imprescindibili. L’attività fisica di chi cura il gregge o la campagna fino a tarda età, e l’alimentazione, sono da studiare attentamente come indicatori di longevità.

Il dott. Francesco Sicurello del CNR di Milano ha una lunga attività ed esperienza nel settore della telemedicina ed ha contribuito al dibattito con la propria esperienza applicata anche all’alimentazione spesso esempio di un cattivo stile di vita. La telemedicina può migliorare la consapevolezza dei rischi alimentari, soprattutto in Sardegna regione al altissima frequenza di diabete. L’internista prof. Giuseppe Tritto è intervenuto in teleconferenza via Skype dall’Albania dove conduce interessanti progetti anche legati al cosiddetto turismo sanitario che potrebbe essere una ulteriore risorsa anche per la nostra regione.

I lavori sono stati coordinati dalla dott.ssa Neria De Giovanni, presidente dell’Associazione Salpare, che cura i contatti scientifici e di comunicazione per lo sviluppo concreto di quanto questo workshop lascia intravedere a proposito di concreti sviluppi formativi ed occupazionali. Infatti Università, Istituti privati di ricerca, Aziende, CNR vedono in questo settore una possibilità di forte innovazione e partecipano su questo tema al programma comunitario Horizon. San Pietro, l’Università Bocconi e gli altri partner intervenuti al workshop sono pronti alla sfida.

Nella foto: immagine d’archivio

29 Settembre 2015