I Democratici difendono la Rete: “Offre grande opportunità”

Fadda, Carta e Curedda si dicono rammaricati "per l’assenza dei consiglieri del Partito Democratico dal dibattito e dalla scelta fatta per il bene della città"

“La Rete metropolitana è un obbligo di legge che ci offre una grande opportunità. Con senso di responsabilità abbiamo scelto di colmare il vuoto lasciato dall’assenza della Provincia, fino a ieri l’ente intermedio che ha dato tanto in termini di programmazione alla nostra città. Esprimiamo soddisfazione per il risultato raggiunto dal Consiglio comunale di Alghero, che nella seduta ieri ha approvato il nuovo statuto per la costituzione della rete che annovera gli otto principali centri del nord ovest dell’isola, tra cui due città medie – Alghero e Sassari – un’unione dei comuni, e ingloba le infrastrutture aeroportuali e portuali del territorio”. Così i tre Democratici per Alghero, Giuseppe Fadda, Franca Carta e Vittorio Curedda, commentano il via libera arrivato ieri in Consiglio comunale allo Statuto.

“Ma non possiamo non provare rammarico per l’assenza dei consiglieri del Partito Democratico dal dibattito e dalla scelta fatta per il bene della città” aggiungono i tre consiglieri di maggioranza secondo i quali la Rete Metropolitana “è una opportunità che si concretizza, senza che ciò avvenga a discapito delle nostre peculiarità e di quanto abbiamo. Senza timori di fantomatiche annessioni per questo respingiamo con fermezza ogni strumentalizzazione: le specificità proprie dei singoli territori non sono a rischio, ma rappresentano una ricchezza da valorizzare e potenziare”.

“Guardiamo alla prospettiva comune sui temi che interessano la rete: sviluppo economico, trasporti, ambiente, sanità, plus. Ora le azioni, dal piano strategico intercomunale ai servizi pubblici, fino alle politiche sulla mobilità e il trasporto urbano. Temi strategici sui quali ci sarà modo e tempo di fare approfondimenti tutti insieme, senza inutili protagonismi e campanilismi. Alghero si fa trovare pronta, ha dimostrato di guardare alla programmazione con una visione attenta e partecipata, mettendo al centro le esigenze del territorio che non possono essere raggiunte isolandosi. Il nuovo assetto scelto è senz’altro più moderno e più efficiente, supera logiche localistiche di retroguardia e apre a percorsi politici innovativi. Isolarsi non è la scelta migliore” concludono Fadda, Curedda e Carta.

31 Maggio 2016