Cos’è l’efedrina e quali effetti collaterali provoca

Oramai viviamo in una società per cui l’aspetto estetico rappresenta il principale biglietto da visita in quasi ogni ambito, sia lavorativo che privato. Per non parlare dell’ambito sportivo, in cui agli atleti vengono richieste prestazioni sempre più elevate.

Non sorprende dunque come molte persone siano tentate di utilizzare delle sostanze stimolanti come l’efedrina per dimagrire, incuranti degli effetti collaterali che causa. Anche se in realtà esistono molte alternative sane all’utilizzo dell’efedrina per riuscire a dimagrire. Clicca qui!

È stato dimostrato come, da uno stile di vita sano, all’attività fisica regolare, il nostro organismo risponda meglio a stimoli di tipo naturale piuttosto che all’introduzione di sostanze dannose come l’efedrina per dimagrire e per aumentare le prestazioni.

Un altro aspetto da non sottovalutare durante un regime dietetico, è lo stato psico-fisico del proprio corpo, in quanto l’ansia e lo stress possono notevolmente ostacolare i tentativi di dimagrimento di una persona.

Viene quindi spesso consigliato di cercare di attenersi ad uno stile di vita sano e limitare le situazioni stressanti al fine di ottenere i risultati desiderati, piuttosto che farsi abbindolare dalle sostanze stimolanti.

 

Cos’è l’efedrina

 

L’efedrina è un principio attivo di natura alcaloide ricavato da alcune piante originarie dell’Asia Centrale e molto utilizzate nella medicina tradizionale cinese.

 

Dal punto di vista chimico risulta essere molto simile alle amfetamine, quindi, come queste, una volta terminato l’effetto, si ha un calo drastico nella produzione di adrenalina e, di conseguenza, drastici cali d’umore.

Svolge un’azione molto simile a quella del caffè, in quanto accelera esponenzialmente il metabolismo e inibisce l’appetito, permettendo cosí di seguire più agevolmente regimi alimentari ipocalorici.

Viene quindi generalmente utilizzata per favorire il dimagrimento, sopprimere l’appetito, migliorare la concentrazione e trattare l’asma e l’ipotensione. Oltre che essere utilizzata in campo ottico come farmaco midriatico per dilatare la pupilla.

Nonostante presenti noti effetti collaterali, l’efedrina viene talvolta utilizzata come componente di molti medicinali e prodotti da banco venduti in farmacia.

 

L’efedrina nello sport

 

L’efedrina riscuote particolare successo in ambito sportivo in quanto presenta modalità di somministrazione piuttosto semplici ed ha effetti immediati e prolungati anche con dosaggi tutto sommato contenuti.

Pur essendo spesso paragonata alle amfetamine, il suo effetto stimolante risulta comunque inferiore a quello esercitato dalle prime.

Viene utilizzata in quanto in grado di riprodurre il compito svolto solitamente dall’adrenalina, un potente ormone endogeno rilasciato dal corpo nel momento in cui viene richiesto un impegno fisico intenso ed immediato.

Proprio come questo ormone, l’efedrina aumenta esponenzialmente l’attività del sistema nervoso centrale, producendo cosí un effetto stimolante che può fortemente incidere sulla performance sportiva.

È spesso utilizzata dai bodybuilder per le sue proprietà dimagranti, per la capacità di aumentare la forza muscolare e la resistenza agli sforzi fisici intensi.

A causa di queste sue proprietà e dei suoi effetti collaterali, l’efedrina, se rilevata nelle urine degli atleti oltre certe quantità, viene classificata come doping ed è inclusa tra le sostanze vietate dal Comitato Olimpico Internazionale.

 

Gli effetti collaterali provocati dall’efedrina

 

Se in apparenza l’efedrina risulta ottima per dimagrire, in realtà può essere estremamente dannosa per l’organismo e creare dipendenza. I suoi effetti collaterali sono stati difatti ampiamente dimostrati.

Innanzitutto va ricordato che provoca assuefazione, ragion per cui viene consigliato di fare delle pause durante l’assunzione per evitare di annullarne i benefici. Agli atleti viene dunque consigliato di assumerla solo in caso di sforzi fisici particolarmente intensi.

A livello cardiovascolatorio provoca l’aumento della pressione sanguigna e dell’attività cardiaca, portando ad uno sforzo sproporzionato delle cellule miocardiche. Sono difatti stati documentati casi di infarto, ictus e complicanze cardiovascolari.

Per non parlare di sintomi quali tachicardia, aritmia, nausea, irritabilità, vomito, diarrea, vertigini, mal di testa, irritazione dello stomaco, difficoltà ad urinare, eruzioni cutanee, orticarie e tremori.

Un utilizzo prolungato e senza controllo medico, può provocare dapprima inappetenza ed in seguito anoressia, con gravi conseguenze per il corretto funzionamento dell’organismo.

Infine l’efedrina può provocare gravi effetti collaterali come l’insonnia e l’irrequietezza. La mancanza di sonno, a lungo andare, porta a stanchezza, stati d’ansia e nervosismo che, se non trattati tempestivamente, possono trasformarsi in depressione.

A causa di tutti queste controindicazioni, a partire dall’11 Dicembre 2015, è stato vietato a tutti i medici di prescrivere preparazioni con scopi dimagranti contenenti efedrina e, per lo stesso motivo, ai farmacisti di eseguire preparazioni contenenti questa sostanza.

20 Settembre 2018