La lega per la difesa del cane denuncia l’orrore compiuto dai due allevatori sardi

Eva Bianchi: "Chi ha compiuto un atto di violenza del genere è un pericolo per la nostra comunità"

L’uccisione barbara del cane, legato alla macchina e trascinato sull’asfalto fino a farlo morire non deve passare inosservata dalla legge e dalle istituzioni. Eva Bianchi, presidente della lega per la Difesa del cane, denuncia agli organi preposti i due allevatori e pretende una punizione esemplare per un atto vile e crudele. Queste le sue parole: “Non è la prima volta che il Nuorese diventa teatro di orribili e indescrivibili uccisioni di cani e gatti. Le immagini da noi visionate, in cui si vede un cane sofferente e agonizzante, a causa del tentativo, purtroppo riuscito, da parte di un allevatore e di suo figlio sedicenne, di uccidere un cane dopo averlo legato alla macchina e trasportato per lunghi km, sono sconvolgenti”.

“L’animale è stato soppresso dopo l’intervento dei Carabinieri di Siniscola che ringraziamo non solo per aver chiamato i soccorsi, ma anche per aver svolto il loro dovere e aver denunciato queste due persone. La realtà è che in Sardegna, ancora oggi, sicuri di passarla liscia, e coperti dall’indifferenza di molte persone, e delle isituzioni, oltre che dall’omertà, numerosi sono i criminali che sventrano, impiccano, lanciano nel vuoto, nei pozzi, torturano e abbandonano animali, come se niente fosse. Chiediamo che i responsabili siano puniti con pena esemplare, che si dimostri che le istituzioni locali non sono dalla parte dei cittadini criminali e assassini, ma da quella delle persone perbene e che, come noi, ogni giorno salvano tanti animali dei quali non si preoccupa nessuno. L’animale in questione, forse un randagio, è andato incontro a una fine orribile, le immagini mostrano un animale con la carne a brandelli, il muso consumato e alcune ossa visibili”.

“Chi ha compiuto questo, è un pericolo per la nostra comunità, e speriamo che entrambi paghino con il massimo della pena, incluso il minorenne presente, oltre ad augurarci che i servizi sociali allontanino il minore da un uomo simile che, a nostro avviso, nulla di buono può insegnare al proprio figlio, e i fatti lo dimostrano. Ovviamente questo non giustifica la complicità del minore nell’aver ucciso il povero animale. Chiediamo inoltre al Sindaco del Comune di Irgoli di intervenire occupandosi degli animali randagi del suo Comune, ricordandogli che per legge, è lui il diretto responsabile. Con la presente, ci costituiamo parte civile contro queste due persone che evitiamo di descrivere con aggettivi di qualsiasi tipo, visto che non ne esistono ancora, e contro qualsiasi altro responsabile emerga dalle indagini”.

Nella foto : frame del servizio andato in onda su Videolina

Redazione, 10 Aprile 2014