260 decibel in mare: il Wwf in sostegno dei sindaci della Sardegna

L'associazione ambientalista manifesta totale sostegno per l’opposizione ad attività di ricerca di idrocarburi nel mare della Sardegna ed in particolare nel mare tra il Golfo dell’Asinara, Alghero e Bosa.

Il Wwf con una nota indirizzata ai sindaci di Alghero, Bosa, Magomadas, Narbolia, Porto Torres, Sassari e Tresnuraghes manifesta totale sostegno per l’opposizione ad attività di ricerca di idrocarburi nel mare della Sardegna ed in particolare nel mare tra il Golfo dell’Asinara, Alghero e Bosa. Opposizioni analoghe sono già state espresse in altre realtà internazionali che hanno denunciato come tali attività di ricerca possano provocare effetti negativi sulla flora e fauna marina anche in conseguenza delle modalità di ricerca degli idrocarburi che prevedono spari di aria compressa.

“Le modalità delle ricerche nei mari della Sardegna che riguarderebbero migliaia di chilometri di tracciato e per un periodo di diverse settimane con probabili spari di aria compressa nel fondale marino con intensità sonora che potrebbero raggiungere i 260 decibel, un livello di emissione che in natura viene superato solo da terremoti ed esplosioni di vulcani sottomarini rappresenta – ha dichiarato Carmelo Spada responsabile Wwf Sardegna per l’inquinamento acustico – un grave pericolo per i cetacei.”

“Infatti – afferma l’esponente del Wwf – l’area marina interessata si trova in prossimità del confine occidentale di Pelagos: 90.000 Km2 di superficie marina meglio conosciuta come Santuario dei Cetacei del Mediterraneo, un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo, che ha valenza internazionale perché coinvolge ambiti territoriali di pertinenza francese, monegasco e italiano. In questa zona del Mediterraneo vi è una massiccia concentrazione di cetacei rappresentati da dodici specie tra i quali la Stenella, la Balenottera Comune, il Capodoglio, alcune delle quali in forte contrazione ed a rischio estinzione; inoltre lungo la costa della Sardegna e della Corsica interessata dalle prospezioni geognostiche marine, sono inoltre presenti il Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio, il Parco Nazionale dell’Asinara, le Aree Marine Protette di Capo Caccia – isola Piana di Alghero e Penisola del Sinis – isola di Mal di Ventre di Cabras, il Parco Naturale Regionale di Porto Conte, nonché numerosi siti a tutela della biodiversità: aree comprese nella rete Natura 2000 (SIC e ZPS)”.

“Il Wwf osserva che tali attività – ha continuato l’esponente del Wwf – si inseriscono e sommano nell’Eco-regione Mediterraneo che comprende una grandissima varietà di ambienti animali, culture e popoli. L’equilibrio è sempre più minacciato dall’impatto delle attività umane come il consumo di suolo, la desertificazione, la pesca eccessiva, l’inquinamento sotto varie forme e quello acustico.

9 Luglio 2014