“Il Parco naturale regionale di Porto Conte fa sparare ai Daini”

Lo denuncia l'associazione ambientalista Gruppo d´Intervento Giuridico

“Batti a ribatti, il Parco naturale regionale “Porto Conte” sta riuscendo nel suo intento: far sparare ai Daini (Dama dama). Ora ha avuto il parere favorevole del Comitato regionale faunistico. Ci prova da anni, aveva addirittura pensato a realizzare un piccolo impianto di macellazione degli altri animali catturati nel corso delle operazioni dei piani di contenimento della fauna selvatica ritenuta in eccesso. Un parco che apre una macelleria ecologicamente sostenibile è un’ideona che gli farebbe una splendida pubblicità, per non dire altro”. Sono le parole dei rappresentanti dell’associazione ecologista “Gruppo d’Intervento Giuridico”.

“In buona sostanza, il Parco, gestito dall’omonima Azienda speciale del Comune di Alghero, ritiene che i Daini siano troppi rispetto alla capacità di sostentamento della Foresta demaniale di Porto Conte, nucleo centrale dell’area naturale protetta. In realtà, – proseguono gli ambientalisti – gli eventuali esemplari in eccesso possono benissimo essere catturati e trasferiti in altre Foreste demaniali della Sardegna”.

“Infatti, il Daino è attualmente presente in Sardegna soltanto nel parco naturale regionale “Porto Conte” e in poche altre Foreste demaniali della Regione autonoma della Sardegna (es. Limbara) con un numero estremamente contenuto di esemplari. Nel Parco naturale regionale “Porto Conte”, dov’è presente la massima densità in Sardegna, nel corso dell’ultimo censimento i cui dati sono disponibili ne sono stati contati solo 243 secondo il censimento 2014. La cattura e il trasferimento dei Daini in eccesso in altre Foreste demaniali sarde dovrebbe essere la scelta prioritaria da parte della Regione autonoma della Sardegna, ma ancora una volta latita il semplice buon senso. Ottusità e doppiette è la risposta data a un problema che merita evidenti soluzioni alternative migliori” – concludo dal Gruppo d’Intervento Giuridico.

9 Febbraio 2018