Tempio, triplice omicidio: c’è un fermo, è un amico di famiglia

L'uomo, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe ammesso di avere aperto la porta agli assassini, dicendo di essere stato costretto a farlo sotto minaccia

A seguito degli esiti delle indagini svolte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, è stata fermata una persona coinvolta nel triplice omicidio di sabato a Tempio Pausania. L’uomo – che si chiama Angelo Frigeri, 35 anni,  artigiano della cittadina gallurese  – nel corso dell’interrogatorio, si sarebbe ripetutamente contraddetto e infine avrebbe ammettesso la sua responsabilità nel delitto.  Si tratta di un amico di famiglia, una persona che Giovanni Azzena e sua moglie Giulia conoscevano molto bene. E che però li ha traditi, aiutando il commando che ha massacrato e ucciso i due commercianti di scarpe e il loro figlioletto Pietro di 12 anni.

Frigeri, secondo alcune indiscrezioni trapelate e ancora non confermate dagli inquirenti, avrebbe ammesso di avere aperto la porta agli assassini, dicendo di essere stato costretto a farlo sotto minaccia. Quando è stato portato fuori dalla sede della Compagnia di Tempio, assieme ai giornalisti, si è radunato un gruppo di cittadini che, dopo aver visto l’artigiano, ha inveito urlando “Bastardo, assassino”. I carabinieri sono dovuti intervenire per sedare gli animi della piccola folla presente. Sconosciuto per ora il movente del brutale omicidio, l’ipotesi più avvalorata è quella legata all’ombra dell’usura.

Redazione, 19 Maggio 2014