Torres: «Nuova dirigenza distante isolata dalla città»

«Si guardi alle risorse imprenditoriali della città e del territorio e si tuteli un patrimonio di Sassari».

Ho ascoltato le dichiarazioni rese ad un’emittente televisiva dal Presidente della Torres Piraino e non posso nascondere un misto fra preoccupazione e perplessità. Chiariamo subito che stiamo parlando di una vicenda che non tocca solo aspetti sportivi e calcistici perché riguarda un pezzo di storia della nostra città e perché contribuisce a portare il nome di Sassari nel resto del

Paese. Ebbene, le mie perplessità e la mia preoccupazione sono originate dalla distanza abissale che, proprio dalle parole di Piraino, emerge tra la nuova dirigenza e la città. Lamenta un clima ostile della quasi totalità dell’informazione locale, con accuse alla stessa decisamente gravi e sulle quali mi permetto di dissentire sia nella sostanza che sui toni utilizzati. Il Presidente parla di 50 tifosi ostili e di un clima che definisce mafioso e camorrista. Anche in questo caso ritengo si tratti di affermazioni gravi anche se riferite ad un gruppo ristretto della nostra comunità.  Se si son verificati episodi che il Presidente ritiene di dover denunciare alle forze dell’ordine o alla magistratura compia i passi che reputa opportuni ma senza esasperare oltre modo i toni. Quello che mi domando, e che credo si stia domandando anche una parte della città, è il motivo per il quale siamo arrivati a questa situazione ma soprattutto se non ci siano alternative o soluzioni alla situazione attuale. Sì perché è evidente che qualcosa non vada nel rapporto tra la nuova dirigenza i tifosi e la città. Non sono contrario ad una proprietà non sassarese della principale squadra calcistica cittadina ma a questo punto credo si debba guardare alle risorse imprenditoriali della città. Al contrario di quel che sin è detto sino ad ora sono certo che nel territorio ci siano persone in grado di poter acquisire e gestire la Torres e che possano farlo attivando sinergie con altre importanti realtà del territorio e senza dunque quell’isolamento nel quale sembra si sia rinchiusa l’attuale dirigenza.

Credo che anche l’amministrazione comunale in questa vicenda debba svolgere un ruolo forte e non neutrale perché come detto si tratta di un pezzo di storia della città e di una realtà sportiva che non può essere abbandonata al proprio destino. Non basta acquistare la Torres per acquisire tutto il patrimonio storico e sportivo che è e rimane di tutta Sassari.

Il clima che si respira in questo momento non fa bene a nessuno e piuttosto che lanciare accuse gravi e generiche forse sarebbe giusto che anche la nuova proprietà si domandasse se ci siano responsabilità anche nel suo operato e nel modo in cui si è approcciata alla realtà della nostra città. Forse se il rapporto che si è creato è così difficile la cosa migliore sarebbe restituire la Torres a Sassari e ai sassaresi.

Salvatore Sanna, Consigliere comunale Sassari

24 Agosto 2016