Sperimentazione 5G: quali effetti sulla salute

Si terrà ad Alghero, mercoledì 11 dicembre, alle ore 16, presso la sala conferenze de “Lo Quater”, l’incontro pubblico organizzato da ISDE-Sardegna, dal titolo: Sperimentazione 5G e multiesposizione.

Si terrà ad Alghero, mercoledì 11 dicembre, alle ore 16, presso la sala conferenze de “Lo Quater”, l’incontro pubblico organizzato da ISDE-SARDEGNA, dal titolo: Sperimentazione 5G e multiesposizione. I possibili rischi per la salute. Chiusa, ad ottobre 2018, l’asta con la quale lo Stato ha incassato oltre 6,5 miliardi vendendo a privati diverse bande di frequenza tra cui la “banda millimetrica” con frequenze superiori a 24GHz, è partita anche in Italia la sperimentazione 5G, che interesserà 6 centri pilota: Matera, Bari, Milano, Prato,Cagliari, l’Aquila + 120 piccoli comuni (in Sardegna Noragugume, Segariu, Pompu).

Il 5G è la quinta generazione della telefonia mobile, quella che permetterà di rendere le “cose intelligenti”, collegandole fra loro in modo che possano continuamente scambiarsi informazioni e scambiare informazioni con gli esseri umani. Ciò implicherà l’installazione di mini antenne con diffusione capillare, in prossimità di case, ospedali, scuole, posti di lavoro, strade, creando campi elettromagnetici con radiofrequenze millimetriche mai sperimentate in precedenza su così ampia scala.

“Tale sperimentazione – spiega la Dott.ssa Paola Correddu, Vice Presidente ISDE-Sardegna –  verrà fatta sul campo, direttamente sui cittadini inconsapevoli, senza alcun coinvolgimento delle amministrazioni locali e senza alcuna valutazione dei possibili rischi di queste radiazioni elettromagnetiche sulla salute umana. Considerate le evidenze scientifiche ad oggi disponibili, la Comunità Scientifica Internazionale Indipendente, di cui ISDE-Medici per l’Ambiente fa parte, ha chiesto e continua a chiedere a tutti gli Stati interessati di fermare la sperimentazione, in ottemperanza al principio di precauzione previsto dalla normativa europea”.

“L’incontro mira a sensibilizzare i cittadini su questo tema e a fornire informazioni sui possibili danni alla salute del 5G, particolarmente in conseguenza della multiesposizione alle radiazioni elettromagnetiche. Vuole anche essere un momento di riflessione sugli scenari futuri del nostro vivere e sulla sicurezza dei nostri dati personali. L’evoluzione tecnologica e il progresso delle infrastrutture non devono essere ostacolati o demonizzati, ma dovrebbe essere cambiata l’unità di misura per valutarli. Questa, nel rispetto dell’art.41 della Costituzione, non può essere solo il PIL o l’interesse economico, ma dovrebbe tener conto anche della salute degli esseri umani e della salubrità dell’ambiente che li ospita” – conclude la Dott.ssa Correddu.

10 Dicembre 2019