Secal, le precisazioni dell’amministratore

Roberto Cau, Amministratore Unico di Secal, interviene in riferimento ai mancati rinnovi contrattuali per quattro lavoratori dipendenti.

«Con riferimento ad alcune affermazioni apprese dagli organi di stampa in ordine al futuro della Secal ed alla interruzione del rapporto di lavoro con alcuni dipendenti avvenuta nei giorni scorsi, precisando e ribadendo che la mia nomina ad Amministratore Unico di Secal è di tipo squisitamente tecnico, appare doveroso fare alcune precisazioni, necessarie semplicemente a riportare quanto avvenuto alla realtà dei fatti». Così l’Amministratore Unico di Secal Roberto Cau, in riferimento ai mancati rinnovi contrattuali per quattro lavoratori dipendenti.

«Sono stato nominato Amministratore nella metà di aprile 2017, ho accettato l’incarico propostomi solamente dopo aver avuto rassicurazioni da parte dell’azionista sulla volontà di rilancio della società partecipata e concordato sulla necessità di colmare alcune carenze organizzative che fino ad oggi hanno limitato l’efficienza della società. I mancati rinnovi contrattuali per quattro lavoratori dipendenti, – spiega Cau – ai quali in data 30 giugno 2017 è scaduto il contratto a tempo determinato, è dovuto solamente all’impedimento normativo di ulteriori proroghe contrattuali e dal divieto assoluto di assunzione a tempo indeterminato fino al 30 giugno 2018 disposto dall’art. 25 del Testo Unico sulle Partecipate; all’unico lavoratore che non si trovava in tali condizioni è stato rinnovato il contratto di lavoro. Ai suddetti lavoratori è stato, peraltro, proposto dall’azienda, che tutto avrebbe voluto tranne privarsi di loro, una soluzione che se accettata, avrebbe consentito la prosecuzione del rapporto di lavoro; gli stessi, nel rispetto dei propri diritti, hanno ritenuto di non condividere la proposta aziendale».

«A breve l’amministratore presenterà all’azionista un piano industriale dove verrà delineato il futuro della società e proposta la riorganizzazione complessiva dell’Ente che non può esulare dalla presenza di un direttore che coordini e ottimizzi le risorse umane, di un efficiente ufficio amministrativo che armonizzi i rapporti con i diversi uffici comunali, di un ufficio legale, magari in condivisione con le altre partecipate comunali, che possa dare supporto giuridico alle attività svolte dalla società, dalla stipula di una convenzione che preveda una remunerazione correlata ai risultati conseguiti e consenta all’azionista di misurare in maniera oggettiva le performance aziendali e conseguentemente le capacità del management. Tale riorganizzazione non dovrebbe prevedere alcuna diminuzione dei livelli occupazionali, sempre che gli stessi siano compatibili con l’obiettivo di efficienza societaria, ma solo il temporaneo distacco di alcune unità lavorative» – conclude Cau.

7 Luglio 2017