Fabri Fibra escluso dal concerto del 1° Maggio: “Incita alla violenza”

La partecipazione di Fabri Fibra al Concerto del 1° Maggio è saltata. A volere l’esclusione del rapper, che era stato dato come ospite principale della kermesse, sono stati i Sindacati Confederati i quali non hanno più ritenuto opportuno portare Fibra sul palco della manifestazione. La scelta di escludere Fabri Fibra dal concerto è arrivata a seguito della segnalazione dell’associazione D.i.re (Donne in rete contro la violenza) che avevano chiesto a Cisl, Cgil e Uil di bloccare l’intervento del rapper, ritenendo che i messaggio da lui lanciati fossero “misogini, sessisti e omofobi”. Titti Carrano, Presidente dell’Associazione, ha giustificato tale richiesta prendendo a mo’ di esempio due tra i brani dell’artista, Su le mani e Venerdì 17, canzoni che si riferiscono in maniera piuttosto esplicita alla vicenda Pacciani la prima e allo stupro e all’assassino di una ragazzina di 12 anni la seconda.

Ritenendo opportuno che il rapper fosse escluso, la Carrano scrisse un messaggio ai sindacati attraverso il quale chiedeva loro di provvedere: “Il Primo Maggio è una festa, un evento di grande risonanza e troviamo ingiusto e diseducativo per i tantissimi giovani che vi partecipano invitare un cantante che scrive testi carichi di stereotipi contro la donna, humus da cui si genera la violenza”.

A tale attacco, Fibra ha risposto con una lettera pubblicata sull’Huffington Post con la quale reclamava il suo diritto a fare musica:

Il rap, come il cinema, racconta delle storie, alle volte crude alle volte spensierate. Spesso le rime e il rap servono per accendere i riflettori dove c’è il buio. Nel 2013 sono stanco di essere descritto ancora come il rapper violento: in passato mi accusavano di non rispettare le donne nelle rime, ma io scrivevo quello che vedevo non quello che pensavo. Non sono mai stato un violento in assoluto. Non essendoci una conoscenza approfondita del rap in Italia, sembra sempre che ciò che canti, lo pensi davvero… Non è così. Oggi la violenza domestica e in generale la violenza sulle donne, sia verbale che fisica, ha raggiunto in Italia proporzioni inquietanti. Tutti ne dobbiamo immediatamente prendere le distanze e deprecarla come uno dei peggiori crimini che si possano commettere. Nemmeno Quentin Tarantino, con i suoi film spesso crudi, crede o incita alla violenza; quella non è la realtà. I suoi film non sono documentari. Il rap segue lo stesso principio…”

Tale lettera non è però bastata a scongiurare la sua esclusione visto che i Sindacati hanno deciso di accogliere la protesta delle donne di D.i.re e di ritirare l’invito a Fibra. Al momento, il rapper non ha commentato.

Tratto da www.fanpage.it ©

17 Aprile 2013