Sardegna Secondo Te, il sito di e-Democracy della Regione Sardegna

Sardegna Secondo Te è il nuovo sito di e-Democracy della Regione Sardegna. Uno spazio dove tutti sono liberi di parlare e far sentire la propria voce, ma solo sulle cose che l’amministrazione regionale ha già deciso. Utile, vero?

“Siamo pronti ad ascoltare la tua opinione. Ma solo sulle cose che tanto faremo lo stesso.” Potrebbe essere questo lo slogan del nuovo progetto di e-Democracy della Regione dei Quattro Mori.

Sulla destra del sito un sorridente Ugo Cappellacci annuncia la nascita di questa nuova creatura: “Benvenuti nel sito di e-Democracy della Regione Autonoma della Sardegna. Un metodo semplice, diretto e immediato per dare la parola a ciascuno di voi.”

Cliccando sulla parola E-democracy si può approfondire il pensiero del Presidente: “Cosa è la e-Democracy ? È la partecipazione consapevole e attiva dei cittadini ai processi decisionali, di consultazione e di indirizzo della Regione. Un metodo semplice, diretto e immediato per dare la parola a ciascuno di Voi.”

Si, la parola a ciascuno di voi, per poter parlare di quello che faremo comunque.

Sul sito ci sono tre sezioni: Discussioni, Petizioni e Questionari.

Numero 1: Discussioni: non possono essere proposte dagli utenti. Si può solo parlare di quello deciso da chi gestisce il sito. Ad esempio, al momento si può discutere di solo due argomenti: Zona Franca e Flotta Sarda.

Uhm. Uhm. Ho qualche perplessità, che aumenta quando vedo la sezione successiva.

Numero 2: Petizioni.

Il sito rende possibile firmare delle petizioni, in modo da dar loro forza con il consenso dei cittadini.

Ma sono petizioni già organizzate e decise dall’attuale amministrazione regionale!

Cioè, delle scelte politiche già prese vengono trasformate in petizioni pubbliche. Il processo non dovrebbe essere l’inverso? Credo di si. La partecipazione attiva non è questa! Vediamo un attimo la definizione di e-democracy su Wikipedia: Si parla di e-democracy relativamente a qualsiasi tipo di utilizzo o sperimentazione delle tecnologie telematiche (Internet in particolare ma anche telefonia mobile) offerto dalle istituzioni ai cittadini per la partecipazione politica alle scelte delle istituzioni in qualsiasi ambito e qualsiasi livello (locale, nazionale, sovranazionale).

Ecco, quella proposta dal sito Sardegna Secondo Te non è una definibile come “partecipazione politica”. È tutt’altro! Il sito non permette ai cittadini di proporre qualcosa: il contenuto delle discussioni è già stato scelto e deciso, tant’è che in entrambi i casi (Flotta Sarda e Zona Franca) l’amministrazione regionale si sta spendendo da molto tempo.

Per cui, sembra di dover semplicemente dare l’ok a quanto già si sta facendo. Tu chiamale, se vuoi, petizioni. A me sembrano un’altra cosa.

Poi, la sezione numero tre, forse la più brillante.

Numero 3: Questionari.

La sezione numero 3 contiene al momento un solo questionario, e guarda caso si parla proprio della Flotta Sarda. Al suo interno si cerca di sottolineare l’esistenza di un problema che viene affrontato da almeno 20 anni: il caro trasporti navali e la scarsa qualità del servizio. Credo che anche le eliche delle navi Tirrenia, se intervistate, potrebbero rispondere “Si, è vero, il problema esiste”.

Ma non basta. Il questionario vuole porre l’accento sulla questione e sentirsi dire “Si, abbiamo ragione, stiamo affrontando un problema che esiste”. E lo fa con domande brillanti tipo: Valuti che i servizi di trasporto marittimo, quali sinora svolti dagli operatori tradizionalmente presenti sul mercato, siano nel complesso sufficienti ed adeguati rispetto alle esigenze di continuità territoriale della Sardegna?

Oppure: Risulta alla Regione che, specie a partire dal 2011, si sia verificato un significativo aumento dei prezzi dei trasporti marittimi di passeggeri e merci per i collegamenti tra la Sardegna ed il Continente. Condividi questa valutazione?

Non risulta solo alla Regione: LO SA CHIUNQUE. Ci sono dati ufficiali che evidenziano un aumento del costo dei biglietti, chiedetelo a qualsiasi turista o tour operator. C’è anche una sentenza che indica come le compagnie navali abbiano fatto cartello e le multa per 8 milioni!

Cara amministrazione regionale, in Sardegna il problema Trasporti Navali non è una novità. Esiste da decenni. La questione non è “C’è un problema?” ma “COME LO VOGLIAMO RISOLVERE?”.

Ora, non entro in merito alle soluzioni proposte dalla Regione. Ad esempio, c’è chi dice che la Flotta Sarda sia la strada giusta e chi pensa sia un’enorme cazzata. Stessa cosa per la Zona Franca. Vedremo se avranno successo. Però, solo una cosa: un sito come Sardegna Secondo Te è davvero un sito di e-Democracy? O si tratta di un semplice strumento che da la parola a tutti, ma su cose che sono già state decise?

La risposta è……..

Meditiamo.

Voi che ne dite?

Claudio Simbula, giornalista pubblicista e blogger.
Appassionato di musica, social media, innovazione, creatività. Ah: ho sempre fame
www.iosperiamoche.it

26 Giugno 2013